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Mafia e Sport

“Mafia e Sport” di Paolo Vannini: un messaggio di speranza nella lotta all’illegalità

Palermo
Presso la sede di Addiopizzo a Palermo si è tenuta oggi, 2 ottobre, la presentazione di "Mafia e Sport", libro scritto dal noto giornalista Paolo Vannini.
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di Nicolò Cilluffo

Ricostruzione storica e messaggio di speranza. Il libro "Mafia e Sport", scritto dal noto giornalista Paolo Vannini, è stato presentato oggi, 2 ottobre, presso la sede di Addiopizzo a Palermo. Una raccolta di storie che dimostra come lo sport possa avere un ruolo determinante nella scelta di un percorso di vita. La testimonianza che è possibile lasciare alle proprie spalle violenza e mentalità criminale.

Il volume fa parte della Collana composta da sessanta testi "Mafie, storia della criminalità organizzata", edita da Rcs e distribuita in edicola o tramite acquisto in modalità online. Alla presentazione sono intervenute numerose personalità accumunate dal desiderio di aprire squarci sulle azioni virtuose che fanno da contraltare alle infiltrazioni nefaste della mafia nell'universo sportivo.

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Daniele Marananno, rappresentante del movimento antimafia Addiopizzo, ha sottolineato l'importanza del connubio tra sport e contrasto ai fenomeni di devianza e di illegalità diffusa. È trasparita emozione dagli occhi del magistrato Mario Conte, consapevole che coltivare valori sani e combattere le devianze giovanili può essere un plus per il sistema giudiziario. Barbara Biscotti, docente presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e curatrice della Collana per la Gazzetta dello Sport, ha ribadito quanto sia fondamentale la conoscenza di certi fenomeni affinché vengano debellati attraverso la cultura. Rachid Berradi, campione europeo nei 10.000 metri e finalista alle Olimpiadi di Sydney, ha portato l'esempio della sua scuola di atletica che dà la possibilità di imboccare un percorso sano a ragazzi cresciuti in periferia."Lo sport è uno strumento fondamentale per aprire gli orizzonti", ha dichiarato l'ex atleta professionista. In via telefonica ha preso parola anche Pino Leto, ex pugile palermitano impegnato oggi nella salvaguardia dei giovani dalle insidie provenienti dalla strada.

In rappresentanza del Palermo F.C. l'addetto stampa Gaetano Lombardo e il presidente Dario Mirri. Il club rosanero ha contribuito, infatti, alla diffusione della cultura della legalità con iniziative legate allo sviluppo dell'impiantistica sportiva. "Il Palermo è fondato su valori sani. Credo fortemente nel valore sociale del calcio che ha una potenza enorme specialmente al Sud. Tutto quello che c'era attorno al Palermo negli anni in cui ero un semplice tifoso aveva reso paludoso il percorso di crescita della nostra squadra che - ha affermato Mirri - oggi è stata messa in sicurezza e questo ha consentito uno sviluppo. Facendo le cose fatte per bene è possibile che lo sport a Palermo diventi un esempio virtuoso".

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Ringraziamenti, retroscena sulla genesi dell'opera letteraria e il disprezzo provato per l’associazione tra mafia e sport siciliano. "So che c'è un'altra Palermo, spesso la nascondiamo perché è più spettacolare mostrare i mitra che sparano - ha affermato Paolo Vannini - anzi molto spesso che non sparano ma che ti si avvicinano nella maniera più subdola possibile.Dobbiamo amare questa squadra - ha detto l'autore rivolgendosi in particolare a Mirri - perché non esiste altra squadra al mondo la cui maglia rappresenti in maniera così perfetta l'indole del palermitano. Noi siamo rosa e nero nella stessa maniera, noi mischiamo terribilmente tutti i giorni della nostra vita due aspetti estremi. Alcuni terribili che sono nella prima parte di questo libro e altri meravigliosi che dobbiamo far vivere dentro di noi", ha concluso il noto giornalista palermitano.

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