mediagol cronaca É morto Paul Baccaglini, addio all’eclettico inviato delle iene diventato presidente del Palermo
Lutto

É morto Paul Baccaglini, addio all’eclettico inviato delle iene diventato presidente del Palermo

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Baccaglini è morto a Milano. Fu presidente del Palermo nel 2017, in un’esperienza breve ma entrata nel folklore della tifoseria.

È morto Paul Baccaglini, aveva 41 anni. L’ex inviato delle iene, diventato noto a Palermo per essere diventato presidente del club nel 2017, sarebbe stato trovato in casa senza vita a Milano. La notizia, appresa in queste ore da Mediagol ha lasciato sgomenti amici e familiari.

Nato a Chicago da madre italiana e padre statunitense, Paul Baccaglini si era affermato come volto televisivo prima di approdare nel mondo dello spettacolo con la trasmissione Le Iene, poi nel mondo della finanza e, infine, del calcio. Il suo ingresso nel Palermo avviene in una fase delicata, tra promesse di rilancio e trattative complesse con il presidente Maurizio Zamparini. Viene nominato presidente del club il 6 marzo 2017, dopo aver firmato un preliminare per l’acquisto della società attraverso una holding con sede a Londra. Alcuni documenti poi si rivelarono falsi.

La sua figura, giovane e mediatica, colpì l’opinione pubblica fin da subito: tatuato, dinamico, comunicativo, si presentò alla città con un approccio fuori dagli schemi. Rimane celebre l’episodio in cui si fece tatuare la notte prima della prima conferenza stampa dal collega delle Iene Cristiano Pasca un logo del Palermo sul petto, gesto che allora venne interpretato come segno di amore incondizionato per la squadra.

Il suo mandato, però, durò pochi mesi. Nonostante le conferenze ottimistiche, gli incontri con il sindaco e le dichiarazioni d’intenti, l’operazione di acquisizione non si concretizzò. A giugno 2017 Paul Baccaglini rassegnò le dimissioni, lasciando dietro di sé un misto di delusione, simpatia e mistero.

I tifosi del Palermo lo ricordano come un presidente dalla grande empatia, protagonista di un passaggio effimero ma indelebile. Per molti rappresentò una possibilità di cambiamento, poi sfumata. La sua figura, pur divisiva, è rimasta nel vissuto collettivo dei supporter rosanero come simbolo di una stagione di incertezze ma anche di speranza.

In queste ore di tristezza, la redazione di Mediagol si stringe alla famiglia e alle persone a lui vicine.