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Trastevere, pres. Betturri: “Serie D finita, inutile alimentare speranze. Misure sanitarie non rispettabili”

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Trastevere, Pier Luigi Betturri, in merito alle possibilità che la Serie D giunga al termine

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Il futuro della Serie D è un rebus.

L'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ha costretto il Governo italiano a prolungare il lockdown fino al 3 maggio. La maggior parte dei settori dell'economia del paese, dunque, rimarranno ancora bloccati. Tra questi, anche il mondo dello sport. Finora, infatti, non è ancora stata fissata una data certa per la ripresa delle attività agonistiche e soprattutto le squadre delle categorie dilettantistiche avranno difficoltà a tornare in campo nel rispetto delle norme.

A discutere dell'intricata questione è Pier Luigi Betturri, presidente del Trastevere, club attualmente al quarto posto del Girone G di Serie D, il quale ha dato parere negativo in merito alla possibilità che il campionato venga regolarmente portato a termine a seguito della fine dell'emergenza sanitaria.

"Spero che l'amico Cosimo Sibilia, presidente della lega nazionale dilettanti, dopo il decreto di Conte di ieri e le dichiarazioni del ministro Spadafora, prenda atto della situazione e dichiari al più presto che questa stagione per noi è finita. Ieri c'è stato il 'de profundis' della Serie D 2019-20. E' inutile alimentare false speranze e illusioni. Si è stabilito che non ci si può allenare fino al 4 maggio e che poi, come ha precisato il ministro Spadafora, si potrà tornare a farlo solo nel pieno rispetto delle misure sanitarie determinate dalle autorità scientifiche. Ha ragione, ma questo per i club di quarta serie significa l'impossibilità di continuare questa stagione. Basti pensare che in Serie D, in occasione delle partite, l'obbligo della presenza del medico sociale c'è solo per la squadra che gioca in casa, quella che è in trasferta non ce l'ha. Noi ne abbiano uno fisso, che segue i nostri calciatori, solo da due anni. Chi potrà mai trovare e anche pagare, parlo di noi dilettanti, i tre dottori che servirebbero con gli allenamenti fatti a gruppi? Impossibile, come sarebbe impossibile sanificare tutto, visti anche i costi. E poi chi ha impianti adeguati, con più campi? In certi casi in Serie D e nelle categorie inferiori ci sono più squadre che si allenano in una stessa struttura".