"Nei primi mesi il rapporto con lo spogliatoio era complicato, poi quando ho detto che andavo via dopo la finale di Europa League ho pianto così come molti di loro. Non sono uno da pacche sulle spalle, sono uno che se fai degli errori te lo dice mentre se fai bene il massimo che dico è un bravo. Parlo molto di quello che sbagliano e poco di quello che fanno bene. L'impatto è pesante ma viene riconosciuta l'onestà di fondo. Ho pianto più per sofferenza visto che ho vinto poco a questi livelli, ma mai pubblicamente. A volte mi sono trovato da solo in casa con le lacrime, ma credo faccia parte della passione che ci metti. Quando sei da solo con te stesso possono esserci momenti di tristezza. Non è un segno di debolezza ma di passione e forza per ripartire".
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