Riprendere a giocare solo quando sarà sicuro per tutti.
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Coronavirus, Infantino: “Studiamo fondo di emergenza. Ecco il quadro della situazione finanziaria attuale”
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha esposto la situazione finanziaria attuale del mondo del calcio
L'emergenza Coronavirus sta continuando ad impegnare quotidianamente medici, infermieri e forze dell'ordine di tutto il mondo, i quali stanno lavorando senza sosta per cercare di salvare quante più vite possibili e salvaguardare la sicurezza dei cittadini. I Governi di tutto il mondo hanno dunque deciso di adottare forti misure restrittive, con l'obiettivo di limitare la diffusione del virus e cercare di non far collassare le strutte sanitarie già sovraffollate da pazienti che necessitano visite mediche.
Il mondo del calcio sta dunque aspettando la fine di tale emergenza sanitaria, dal momento che allo stato attuale far scendere i giocatori in campo rappresenterebbe un rischio per gli atleti e per le loro famiglie. Il blocco totale di tutte le partite è stato però determinante per tutti i club, visto il blocco improvviso delle entrate e conseguentemente dei guadagni: per tale ragione le varie dirigenze hanno stabilito di ridurre gli stipendi dei calciatori al fine di non aggravare eccessivamente sulle proprie casse.
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A commentare la situazione economica del calcio mondiale è intervenuto Gianni Infantino, presidente della FIFA, che in questi giorni ha spesso sottolineato la priorità assoluta che ha la salute rispetto a tutti gli altri fattori, compresi quelli economici. "La cosa più importante è la salute" - ha detto Infantino sui canali Twitter della FIFA - "non vale la pena mettere in pericolo la vita umana per nessuna squadra, nessuna competizione, nessuna lega. Bisogna ascoltare le autorità sanitarie".
Sul quadro economico del calcio: "Stiamo lavorando a un fondo di emergenza. Abbiamo una situazione finanziaria molto solida, ma le nostre riserve non sono della FIFA, sono soldi per il calcio e il nostro dovere è di aiutare. Stiamo lavorando per trovare la risposta più adeguata. Lo faremo con responsabilità e trasparenza. Dobbiamo proteggere il futuro delle squadre nazionali. Stiamo studiando i contratti dei giocatori e i nuovi mercati di trasferimento al fine di mostrare flessibilità e buon senso. Dobbiamo uscire insieme da questa situazione e più forti di prima. In modo strategico e unito".
Inoltre la FIFA ha annunciato che avanzerà una serie di pagamenti, corrispondenti alla seconda metà del 2020 per cercare di combattere i problemi finanziari generati dalla pandemia.
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