Un crimine contro tutta la popolazione italiana.
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Coronavirus, 257 positivi violano la quarantena: rischiano denuncia per epidemia colposa
257 individui risultati positivi al tampone per il Coronavirus sono stati arrestati e denunciati per aver violato la quarantena
Sono passati più di venti giorni da quando il Governo Italiano, attraverso le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte, ha emanato i nuovi decreti con cui venivano promosse misure restrittive ritenute di fondamentale importanza per limitare la diffusione del Coronavirus: chiusura di scuole e università, di tutte le attività commerciali ritenute non di prima necessità e soprattutto l'obbligo imposto a tutti i cittadini di non uscire dalla propria abitazione se non per motivi legati al lavoro, la salute o la spesa per acquistare beni alimentari.
Soltanto in questi ultimi giorni si stanno iniziando a vedere i frutti del duro lavoro svolto da medici, infermieri e da tutte le forze dell'ordine, che continuano a lavorare senza sosta per salvare il maggior numero possibile di vite e per far rispettare le regole agli italiani: il numero dei tamponi quotidiani risultati positivi sta diminuendo lentamente, e soprattutto aumenta giorno dopo giorno il numero dei pazienti guariti. Con l'ultimo decreto emanato dal Governo, la sanzione minima per chi lasciava la propria abitazione senza autocertificazione o motivazione valida è salita a 400 euro, mentre per la pena massima si arriva addirittura alla detenzione in carcere per diversi anni.
Nonostante le pesanti sanzioni però ci sono molte persone che stanno violando il decreto, e per tale motivo è aumentata la stretta delle autorità competente: stando ai dati pubblicati dal Governo, soltanto nella giornata di ieri sono state controllate 222.450 individui, e 6348 di queste sono state sanzionate. Inoltre, tra il 26 e il 29 marzo ben 257 persone risultate positive al tampone per il Coronavirus sono state fermate mentre erano al supermercato o in giro con il proprio cane: i soggetti in questione sono state prontamente denunciate e adesso rischiano il processo per epidemia colposa e una condanna fino a 5 anni di carcere.
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