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Corona: “Palermo e Catania, ecco come vivevo i derby. Pelligra? Il problema è uno…”

Palermo calcio
Giorgio Corona ha concesso un'intervista in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it raccontando le sue emozioni ai derby tra Palermo e Catania
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Intervista realizzata da Davide Raja

Nonostante sia nato a Palermo, e sia stato anche in prova con il club rosanero in giovane età, Giorgio Corona non riuscì ad esordire con la squadra della propria città. Dopo aver lasciato il segno con la maglia del Catanzaro, "Re Giorgio" è riuscito a raggiungere l'Olimpo della Serie A proprio con il Catania di Pasquale Marino, neopromosso dalla cadetteria. Per lui anche un gol a sbloccare il primo derby di Sicilia della stagione 2006/2007, aprendo le marcature di quel pirotecnico 5-3 in favore della formazione allenata da Guidolin al "Renzo Barbera".

Nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di Mediagol.it, Corona ha ricordato l'esperienza etnea menzionando i derby disputati più recentemente in Serie C, esprimendosi anche sullo stato del calcio siciliano attuale.

Da palermitano come vivevi i derby indossando la maglia del Catania?

"Il derby è derby. C’è chi dice che sono di Cinisi o di Terrasini perché ho giocato là ma io sono palermitano al 100%. È normale che il derby lo vivi diversamente, sia da una parte che dall’altra. Entrare alla Favorita e vedere quarantamila tifosi è un’emozione unica. Auguro a tutti di provare questo brivido. Il derby di Sicilia è tornato brevemente nell’ultimo periodo in Serie C ma con il primo anno senza il pubblico a causa delle restrizioni dettate dal Covid è diventata quasi una partita come le altre. È stato bello viverlo nell’annata successiva, ahimè solo nel girone d’andata perché poi sappiamo tutti lo schifo che è successo dopo. Incommentabile".

Restando in tema Catania. Come valuti questa rinascita rossazzurra targata Ross Pelligra? Potrà puntare alla Serie B?

"Il problema principale al Sud è che non diamo ai club il tempo di lavorare. Si pensa “noi siamo Catania, siamo Palermo, siamo Messina e nelle prime tre partite vogliamo vincerne dieci”. Non è così che funziona. Il Catania ha una buona struttura societaria e sta cercando in tutti i modi di risalire. Le siciliane che ho menzionato poc’anzi secondo me devono stare come minimo in Serie B. Palermo e Catania come piazze meritano la Serie A. Auguro anche al Trapani di risalire, vedo che in Serie D sta facendo molto bene. Noi in Sicilia dobbiamo cercare di far uscire dei talenti che ci sono ma che purtroppo vanno fuori a giocare perché al momento mancano le piazze e le strutture adeguate a questa crescita dei giovani. Dando uno sguardo al futuro dico che prospettive sono però buone a mio giudizio con queste nuove proprietà a Palermo e Catania".

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