L'EDITORIALE

Salernitana, effetto Sabatini: Kolarov ds e Inzaghi. Walter disegna la salvezza 2.0

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Walter Sabatini è certamente tra i dirigenti più competenti ed esperti del panorama manageriale italiano, con acume, intuito e lungimiranza ha edificato una carriera prestigiosa ed intensa, collezionando esperienze professionali di assoluto rilievo in club di riconosciuto blasone come Lazio, Palermo, Roma, Inter, solo per citarne alcuni. Non ha di certo bisogno di suggerimenti o imbeccate per valutare con attenzione e saggezza l'operato di un tecnico, in partita e nel quotidiano.

L'impresa del 2022 calza ancora una volta a pennello, come spunto di riflessione! Il dirigente umbro, arrivato a Salerno, trovò Stefano Colantuono a capo della guida tecnica. Un profilo non ritenuto idoneo all'impresa, che  oggi si occupa di settore giovanile. Al tempo, in quelle quattro partite sotto la gestione Sabatini, i risultati non convinsero: 4 match, 2 punti, 10 gol subiti e 4 fatti. Numeri estremamente negativi, accompagnati da prestazioni poco coinvolgenti ed apprezzabili. Per questo motivo, allora si virò decisamente su DavideNicola. Un mister esperto in salvezze, che non tradì le attese, con 18 punti in 15 gare finali, che gli valsero un posto nella storia granata.

Tornando al presente, FilippoInzaghi è stato scelto dalla proprietà, dopo che la gestione PauloSousa non stava più fruttando come nei programmi. Sicuramente il calcio proposto dall'ex Milan e Bologna tra le altre, non è quello spregiudicato, brillante e concettualmente ambizioso, pensato e proposto dal tecnico portoghese con enormi risultati nella passata annata agonistica. L'idea del mister di Piacenza è caratterizzata da un più costante ricorso alla verticalizzazione sulle punte, impreziosita spesso da fitti fraseggi sulla trequarti e conquista della profondità per linee interne. Mentre, la fase di non possesso è contraddistinta da un aggressione alta e organica. Un calcio intenso, essenziale e dispendioso, la cui applicazione richiede un'eccellente condizione sul piano atletico ed una costante abnegazione in fase di non possesso.  Un modello "Super Pippo" estremamente efficace con Venezia, Brescia, Benevento e Reggina in Serie B. Anche in granata, qualcosa in questo senso si è vista. Le prestazioni, soprattutto le ultime con Atalanta, Milan ed Hellas Verona, hanno convinto molto per attenzione, audacia e coesione. Inzaghi si è sempre dimostrato tecnico carismatico, volenteroso e capace di ricompattare i gruppi nelle avversità, Vedi a Reggio Calabria, dove ha centrato l'obiettivo playoff, nonostante le penalizzazioni ed i presagi di un rovinoso fallimento, poi verificatosi ad inizio stagione 23/24.

Dulcis in fundo, l'attuale allenatore della Salernitana non pare ad oggi correre il rischio di un Colantuono 2.0 che culmini nell'esonero, bensì sembra avere tutte le carte in regolare per portare la nave di Iervolino in porto, pur non essendo una scelta di Sabatini. I quattro punti nelle ultime due di campionato hanno fatto bene all'ambiente. Da tenere in considerazione, in minima parte, la goleada incassata all'Allianz Stadium - in Coppa Italia - contro la Juventus. Nella sfida di giovedì, sono scese in campo la maggior parte delle riserve. I "titolari" sono stati preservati in vista della sfida di domenica, in programma alle ore 18, sempre contro la banda di Allegri. Inoltre, aver rilanciato Simy e rimesso al centro del progetto giocatori come Fazio, Lovato e Bronn, non sono cose da poco. Spazio e rendimento per Costil tra i pali, ben sfruttato il centrocampista classe 2003 Tchaouna, fino a diventare un vero e proprio pupillo. Anche Ikwuemesi, autore di un gol importante contro il Sassuolo, è stato più utilizzato.

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