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Focus, la giostra dei DS: il calciomercato dei dirigenti ed il futuro degli ex Palermo, Perinetti, Faggiano e Lupo…

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Pugliese, classe 1978, Daniele Faggiano è certamente tra i dirigenti che maggiormente si è distinto negli ultimi anni per doti carismatiche, capacità organizzative e competenze specifiche sul piano professionale. Forgiato sotto il profilo manageriale da un totem assoluto del ruolo come Giorgio Perinetti, il nuovo direttore sportivo del Genoa ha compiuto i primi significativi step nel calcio che conta a Bari e Siena, proprio sotto l'ala protettiva del dirigente romano. Dal 2012 inaugura un ciclo d'oro a Trapani nel corso del quale sciorina e forgia le basi del suo bagaglio dirigenziale, centrando subito la promozione in Serie B con Roberto Boscaglia in panchina e costituendo un vero e proprio valore aggiunto del club in senso trasversale. Riferimento imprescindibile dell'area tecnica, collante e filtro tra calciatori e società, problem solver sul piano logistico, volano trascinante per la squadra sul piano motivazionale. Tre stagioni di buon livello in Serie B, le prime nella storia del Trapani, sensibilità e  lungimiranza utili ad innestare in organico tasselli funzionali al progetto tecnico, oggetto di laute plusvalenze sotto il profilo economico. Un progetto oculato e brillante, cresciuto progressivamente nel tempo, fino a culminare nel sogno della finale playoff contro il Pescara per la promozione in Serie A, dissoltosi nel calore suggestivo dell'abbraccio consolatorio di Massimo Oddo, tecnico abruzzese, al suo maestro Serse Cosmi, condottiero in panchina della sfortunata cavalcata granata.

La parentesi breve e tormentata di Palermo, vede Faggiano alle prese con un compito assai arduo: conferire una logica tecnica e dirigenziale al caos gestionale che prelude al tramonto dell'era Maurizio Zamparini, con il patron friulano compresso dalle difficoltà economiche, strategicamente stordito dall'ascendente di una folta schiera di consulenti, non sempre illuminati e spassionati nel dispensare dritte e consigli in materia di mercato e non solo. Schiena dritta ed attributi consigliano al dirigente pugliese di cambiare aria, con non poco rammarico, dopo pochi mesi e l'esonero di Roberto De Zerbi.

Il mandato  nel capoluogo siciliano porta in dote a Faggiano un retaggio virtuoso: la conoscenza e l'apporto prezioso di due figure professionali capaci, ragazzi seri e rampanti, portatori sani di dedizione alla causa, spirito di sacrificio, cultura del lavoro e competenza. Un concentrato di valore, umiltà e sana ambizione, rigorosamente made inPalermo. I profili di Alessio Cracolici e Riccardo Gatto, rispettivamente team manager  e componente del comparto comunicazione del Parma ad oggi, costituiranno un prezioso plus che Daniele Faggiano instillerà nell'universo Ducale all'alba della sua avventura in Emilia. La favola crociata scritta dall'ex direttore sportivo del Palermo è cadenzata dal doppio salto dalla Lega Pro alla massima serie, impreziosita da una gestione tecnica ed economica virtuosa, dalla valorizzazione di prospetti oggi in cima al taccuino dei top club italiani, dalle operazioni Gervinho e Kulusevski, da un rinsaldato senso di appartenenza al club. Un perfetto mix tra modernità e tradizione che non ha mai perso di vista storia e figure simbolo di una società reduce da un fallimento, costretta a ripartire dalla Serie D solo pochi anni prima. Un'ascesa professionale costante e progressiva quella di Faggiano che ha a lungo legittimato la sua candidatura anche in orbita Inter, conducendo il dirigente pugliese a sposare adesso la causa del Genoa, dopo aver dato tutto, sul piano umano e professionale, al mondo Parma.

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