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Focus, la giostra dei DS: il calciomercato dei dirigenti ed il futuro degli ex Palermo, Perinetti, Faggiano e Lupo…

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La storia del calcio italiano è significativamente segnata e profondamente attraversata dalla figura autorevole e di acclarato rilievo di Giorgio Perinetti. Decano del panorama dirigenziale italiano, il manager romano vanta quasi cinquant'anni di esperienza nel corso dei quali si è guadagnato stima, rispetto e consenso unanime da parte di media, appassionati di calcio e addetti ai lavori. Un'escalation progressiva quella del dirigente classe 1951, cadenzata da raziocinio, acume e lungimiranza nell'interpretazione dei vari ruoli professionali rivestiti nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera.

Roma, Napoli e Juventus tra i principali top club del nostro calcio che si sono avvalsi dell'apporto determinante di un manager a tutto tondo, dotato di competenze variegate, minuziose e trasversali, che lo hanno reso nel tempo molto più di un semplice direttore sportivo.

Perinetti ha dimostrato negli anni di coordinare e sincronizzare al meglio i vari ambiti in seno alla vita di un club, riuscendo a coniugare aspetti gestionali ed amministrativi con quelli tecnici e sportivi, centrando obiettivi economici e strettamente di campo, scoprendo e valorizzando prospetti sconosciuti ai più, divenuti poi stelle di prima grandezza del panorama calcistico nazionale ed internazionale. Bari e Siena costituiscono piccoli, grandi, capolavori nella parabola del dirigente romano, Palermo una storia d'amore tormentata ma infinita, fatta di successi, addii, ritorni ed amarezze. Trionfi e bocconi amari, rospi spesso duri da ingoiare, ma digeriti sempre con sobrietà e dignità professionale, l'altalena relazionale nel rapporto con Zamparini, la delusione per un epilogo amaro e inopinato del suo ultimo valzer rosanero, in una fase particolarmente delicata sul piano personale, il legame indissolubile con la città e la gente di Palermo. Comunque eterno, viscerale, impossibile da scalfire. La scalata entusiasmante a Venezia, con i lagunari guidati sul piano manageriale sapientemente dalla Serie D alla Serie B,  l'esperienza affascinante ma tribolata con il Genoa, conclusasi sulla base di marcate divergenze di vedute con Preziosi. Dopo la prospettiva concreta di una prestigiosa avventura all'estero, sfumata per l'insorgere dell'emergenza Covid 19, un periodo sabbatico trascorso ai box, vagliando varie proposte e mordendo il freno, animato da una grande voglia di ripartire. La prossima sfida di Perinetti si chiama Brescia, il club lombardo di proprietà di Massimo Cellino desideroso di tornare  subito in A dopo l'amara retrocessione in serie cadetta. La convivenza professionale con il patron delle rondinelle non si preannuncia semplice, ma l'ex Palermo ha esperienza, astuzia e capacità diplomatiche sufficienti a reggere l'indole tracimante dell'imprenditore sardo.

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