Dubbi sul ritorno e cordone tra giocatori e ambiente?“Spezzeremo questo cordone con l’entusiasmo. Ho voglia di ricominciare, di allenare. Pretendo che questa voglia ce l’abbiano anche i giocatori. So che possono averla perché me lo hanno dimostrato l’anno scorso. Non vedo perché non si possa farlo anche fin dall’inizio dell’annata. Se non si ha entusiasmo allora non si può giocare a calcio. È un mestiere che chiamarlo lavoro è quasi una bestemmia. Abbiamo la fortuna di essere qui, quindi non c’è motivo di essere tristi. Sicuramente siamo dispiaciuti, ma nel calcio esistono anche le sconfitte e queste spesso ti fanno crescere più delle vittorie. Ho rivisto tante volte la partita con il Cosenza e deve essere un insegnamento sia dal punto di vista calcistico che umano”.
Indifferenza: “Per riconquistare i tifosi abbiamo bisogno dei risultati. Ho sempre detto che volevo far tornare la gente allo stadio e penso che ci siamo riusciti con i risultati. Qualcosa di buono è stato fatto visto che abbiamo la possibilità di tornare in B essendo riusciti ad arrivare ai playout e a non retrocedere direttamente. Noi ora dobbiamo solo pensare a lavorare qui a Torbole. La testa deve essere solo sul preparare la stagione. Saranno settimane dure. Con il lavoro si ottengono i risultati, non ci sono altre strade”.
Cosa fare per il futuro e playout con il Cosenza: “I giocatori non devono pensare alla categoria. Tornano qui per lavorare e per prepararsi fisicamente per un campionato, vedremo poi quale. La società sta facendo il possibile per tornare in Serie B. Ho rivisto la partita con il Cosenza e mi è sembrato impossibile essere retrocessi. L’avrei detto dopo la partita ma non c’è stato modo di parlare: avremmo meritato di salvarci, ma il calcio è questo. Mi prendo le responsabilità, ma rivedendo mi sono accorto una volta in più di come avremmo meritato di salvarci”.
Obiettivo: “L’obiettivo è la salvezza, lo ha detto anche il presidente. Si parte da lì. Un mio obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a migliorare e crescere. Per raggiungere i risultati bisogna capire di cosa hanno bisogno i giocatori individualmente. Abbiamo tempo per fare questo lavoro rispetto alla passata stagione. Qualcosa cambierà perché prendere in mano la squadra a 12 partite dalla fine è diverso rispetto a partire dall’inizio. Sarà una crescita da parte di tutti, sia dei giocatori che dello staff”.
Punti fermi da cui ripartire: “I miei punti fermi saranno i giocatori che oggi pomeriggio in campo mi dimostreranno di lottare e di voler sudare la maglia. Noi ci mettiamo a disposizione dei giocatori, ma loro devono dimostrare in campo e non a parole. L’anno scorso avevo idee su giocatori che poi sono cambiate in base a quello che mi hanno fatto vedere in campo. Questo è ciò che cerco come allenatore. Voglio dare a tutti la possibilità di conquistarsi il posto, ma devono avere la fame per giocare in Serie B. In una squadra deve esserci competizione per dimostrare al mister che si vuole giocare”
Credo tattico: “Abbiamo già programmato le amichevoli. Ogni tre giorni giocheremo. La squadra dipenderà dal mercato. La mia idea è quella di adattare il modulo in base a chi avrò a disposizione. Non ho un modulo ben preciso”.
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