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Bologna, Mihajlovic ricorda la malattia: “Coronavirus? Dopo la leucemia difficile avere paura. Sarei morto se…”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Bologna

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Parola a Sinisa Mihajlovic.

Il tecnico del Bologna dopo avere superato due battaglie difficili, quella contro la leucemia e la recente positività al Coronavirus, ha detto la sua in vista dell'esordio in campionato contro il Milan di Zlatan Ibrahimovic. “Lunedì incontro il mio amico Ibrahimovic, ma spero ci vada meglio rispetto all’ultima volta, lì abbiamo preso 5 pappine", ha dichiarato l'allenatore originario di Vukovar, intervenuto ai microfoni del 'TG1'.

Mihajlovic ha poi ricordato il periodo della malattia. "Un anno fa mi sentivo debole e impaurito, ma volevo essere in panchina, dovevo dimostrare a me stesso e a tutti di essere uno che combatte. Se quel giorno non fossi andato alla partita, sarei morto. Il Covid? Sono sempre stato sereno, ma se lo avessi preso a febbraio-marzo quando ero immunodepresso poteva essere anche pericoloso. Dopo la lotta alla leucemia, il Covid è stato come bere un bicchiere di acqua. Le mancate precauzioni che avrei preso in Sardegna? Tutte cazzate, che hanno ferito molto la mia famiglia. Quando passi la leucemia è difficile aver paura dopo. Come quando passi una guerra", ha concluso il coach serbo.