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Coronavirus, Zabaleta: “Vorrei giocare in Italia, ma a porte chiuse non sarei motivato. Mio rapporto con Mancini? Vi racconto tutto”

LONDON, ENGLAND - OCTOBER 20: Erik Lamela of Tottenham Hotspur scores his team's first goal while under pressure from Pablo Zabaleta of West Ham United during the Premier League match between West Ham United and Tottenham Hotspur at London Stadium on October 20, 2018 in London, United Kingdom.  (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

Il terzino ex City ed Espanyol, Pablo Zabaleta, ha commentato la modalità di ripartenza del calcio inglese e rivelato retroscena su Mancini, suo ex tecnico.

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Parola a Pablo Zabaleta.

Attualmente in forza al West Ham, l'ex terzino di Manchester City ed Espanyol, uno dei giocatori più iconici dell'ultimo decennio: prima la gavetta al San Lorenzo, poi i successi sotto la guida di RobertoMancini e le altrettante delusioni con la maglia dell'Argentina, ha detto la sua sull'emergenza Coronavirus. Una tragica pandemia che ha scombussolato l'intero mondo del calcio e segnato probabilmente le ultime stagioni da professionista del classe '85.

Tra i tanti temi trattati, Zabaleta, si è soffermato anche sulle modalità di ripresa degli allenamenti prevista nel Regno Unito, non nascondendo polemiche e malcontenti: "E' tutto paradossale. Ci si allena da soli, in turni di un’ora, senza allenatore che seguirà tutto telematicamente. Ognuno con la sua palla e i suoi materiali, senza nemmeno poter fare la doccia nel centro d’allenamento. C’è un piano per giocare di nuovo a giugno, ma nulla sarà più lo stesso. Ogni giorno penso a cosa accadrebbe se la Premier non dovesse ripartire. Mi sveglio chiedendomi se è questo quello che mi aspetta dopo la pensione".

Il terzino in forza al West Ham ha poi rivelato un interessante retroscena di mercato che, almeno per adesso, alla luce di quanto accaduto, sembra essersi raffreddato: "Alla fine di questa stagione avevo deciso di giocare un altro anno in un altro campionato, magari in Italia. Molto probabilmente si giocherà a porte chiuse per molto tempo, quindi che motivazione potrei avere? Che senso avrebbe andare in Italia se degli stadi fantastici come l’Olimpico di Roma o San Siro resteranno chiusi? Ora vedremo come andrà a finire, ma il ritiro è una possibilità concreta".

Chiosa finale sull'attuale tecnico dell'Italia, Roberto Mancini, l'allenatore che più l'ha segnato nel corso della sua lunga carriera: "IlMancio è focoso. Non vuole mai perdere e se fai qualcosa di sbagliato in partita, ti ucciderebbe negli spogliatoi. Con il “tano” Balotelli vivevano combattendo come due ragazzi”.