serie d

Palermo-Savoia 0-1: rosa sterili e nervosi, Diakite rompe l’incantesimo e ferma la striscia della capolista

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PRIMO TEMPO - Il Palermo vuole volare alto e non guardarsi indietro. Dieci vittorie di fila entusiasmano ma non bastano ancora a scollinare oltre gli inferi del dilettantismo. Al "Barbera" arriva il Savoia, altra legittima pretendente al salto di categoria. La compagine rosanero è a caccia dell'undicesima perla stagionale e vuole ribadire, al cospetto di una contendente di acclarato lignaggio, la sua leadership assoluta nel girone.

Pergolizzi ha preparato la sfida nei minimi particolari sotto il profilo tattico e motivazionale.  Palermo schierato con il consueto 4-3-3. Pelagotti tra i pali, linea difensiva tipo con Doda e Vaccaro esterni bassi, Lancini-Crivello tandem di centrali. Collaudatissimo l'assetto in mezzo al campo: Martin playmaker e schermo davanti la retroguardia, Kraja e Martinelli intermedi a completare il reparto. Ficarrotta ha morale alto e piede caldo, l'ex Marsala è estremo del tridente con Felici sul fronte opposto e Ricciardo riferimento centrale. Santana, reduce da un infortunio muscolare, torna a disposizione ma parte dalla panchina.

Il match denota subito buon ritmo e discreta intensità. Una transizione ad alta velocità Felici-Ficarrotta costringe la difesa campana agli straordinari. Il Palermo resta corto tra le linee e molto aggressivo in pressione sulla sfera, proprio un break sulle trequarti offensiva consente a Vaccaro di imbucare per il taglio di Ricciardo che batte in uscita Coppola. Sussulto istantaneo ed effimero, poiché l'assistente di linea segnala l'off-side dell'ex Cesena ed il punteggio resta invariato. 

Il Savoia non patisce alcun timore reverenziale nei confronti della capolista del torneo. La formazione campana cura con meticolosità la fase di non possesso ma al contempo tesse con intraprendenza e indole propositiva la sua trama offensiva. Squadra fisica e manovriera, dotata di alcune individualità di oggettivo rilievo in relazione agli standard della categoria. Rondinella scalda le mani a Pelagotti dalla distanza, Oyewale spinge forte sul binario mancino e impegna sensibilmente Doda in fase di copertura. Osuji mostra gamba e qualità in mezzo al campo, Cerone e Scalzone sono stoccatori sornioni e temibili.

Un bel destro dai venti metri di Kraja costringe Coppola ad un respinta d'istinto. Gara nel complesso equilibrata e spigolosa, qualche entrata particolarmente ruvida ed un pizzico di nervosismo fisiologico in virtù della posta in palio. Vis agonistica elevata e notevole densità in zona nevralgica, il match non è spettacolare ma vibrante e godibile. Il Savoia si conferma sul rettangolo verde avversario di ben altra caratura rispetto a quelli affrontati in precedenza dalla formazione rosanero. La compagine ospite tiene e copre il campo con ordine, personalità e buoni sincronismi collettivi, i campani sembrano riuscire a tenere testa alla corazzata del torneo anche in termini di duelli individuali in ogni zona del campo. Pressing, raddoppi ed alta intensità su entrambi i fronti. Falli e contatti aspri si implementano parallelamente al livello di tensione. Dionisi si rende protagonista di due interventi particolarmente duri su Ficarrotta e Vaccaro e la fine della prima frazione è caratterizzata da un' appendice di acredine tra i protagonisti che si estende fino al tunnel degli spogliatoi.

 

SECONDO TEMPO - Il Savoia inizia la ripresa con la medesima baldanza della prima frazione. Rondinella pennella un cross ben calibrato dall'out di destra e Diakite plana in sospensione sfiorando il palo in torsione aerea. Non accade praticamente più nulla di particolarmente rilevante fino al minuto settanta. Le due squadre si fronteggiano in una contesa di muscoli e nervi, accortezza e ferocia in sede di pressing e singole marcature riducono al minimo i concetti di tempo e spazio. Poca fluidità e ancor meno qualità in sede di costruzione del gioco su entrambi i fronti. Langella rileva Kraja. L'equilibrio è inopinatamente spezzato da una colossale ingenuità di Luca Ficarrotta. Al culmine dell'ennesimo duello, veemente e ruvido, con l'ottimo Oyewale, l'ex Marsala viene tradito dai nervi e dalla foga e si rende protagonista di un plateale fallo di reazione. Il direttore di gara sventola il cartellino rosso in faccia al numero 14 rosanero ed il Palermo resta in inferiorità numerica in una fase topica del match. Svolta negativa che suona quasi come un funesto presagio in casa rosanero. Poco dopo il Savoia capitalizza l'inerzia e trova il vantaggio: il lancio di Gatto trova fin troppo svagata e statica la retroguardia di Pergolizzi e Diakite batte in diagonale Pelagotti. Doccia gelata per la capolista che prova ad imbastire una reazione. Il tecnico rosanero gioca la carta Lucera in luogo di Vaccaro, cambio anche in porta con Fallani che subentra a Pelagotti. Va dentro anche Santana che rileva Felici. Energie e lucidità vengono meno in casa Palermo, il Savoia si difende con solidità, pragmatismo e malizia, concedendo le briciole alla capolista. Ambro cerca di dare la scossa e fa rifiatare Doda.

Il forcing  dei padroni di casa è generoso ma estremamente sterile. Poco raziocinio e lucidità in sede di costruzione, una serie convulsa di lanci lunghi, a cercare sponda e fortuna, regolarmente inghiottiti dalla retroguardia campana. Diakite chiama alla prodezza Fallani e sfiora il raddoppio, Osuji fallisce incredibilmente da pochi metri la chance per chiudere il discorso.  I sei minuti di recupero non bastano a riequilibrare il risultato ed il Palermo è costretto ad incassare la prima sconfitta della stagione.

 

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