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AIC, il vicepresidente Calcagno: “Ripresa Serie A? Impossibile giocare alle 16, ecco le mie proposte”

Il vicepresidente dell'AIC, Umberto Calcagno, ha esposto la sua ipotesi in merito alla possibili fasce orarie delle gare di campionato

Mediagol52

L'idea del vicepresidente Calcagno.

Nei giorni scorsi la FIGC ha pubblicato il nuovo protocollo con le regole che dovranno necessariamente essere rispettate per consentire ai giocatori di ricominciare le sessioni di allenamento di gruppo: un passo in avanti molto grande in vista della possibile ripresa del campionato di Serie ASerie B, che potrebbero ripartire nelle prime settimane di giugno.

Mentre i club stanno continuando ad attrezzare le proprie strutture per rispettare le norme del protocollo, l'Associazione Italiana Calciatori sta continuando il dialogo con la Federazione e le Leghe per cercare di comprendere le modalità attraverso le quali potranno nuovamente iniziare le partite e così facendo riuscire a portare a termine l'attuale stagione il prima possibile per poi consentire alle altre squadre italiane, come la JuventusAtalantaNapoli, di giocare anche le competizioni europee, ossia la Champions League e l'Europa League.

Tra le tanti questioni ancora da risolvere, come quella legata ai contratti dei calciatori, vi è anche l'esigenza di fissare degli orari in cui svolgere le gare, dal momento che per accelerare le tempistiche della ripresa sarà necessario giocare con più continuità e più volte durante la stessa settimana. Durante un'intervista concessa ai microfoni de La Repubblica, il vicepresidente dell'AIC, Umberto Calcagno, ha sottolineato l'impossibilità di scendere in campo nel primo pomeriggio, viste le elevate temperature che si raggiungono in Italia nei mesi di giugno e luglio. Queste le sue dichiarazioni:

"Le 16,30 in piena estate, in giugno-luglio? Non se ne parla nemmeno di giocare a quell'ora. Lo so che il Mondiale del '94 si è giocato alle 12, ma erano poche partite: qui sono di più, e conta poco che magari siano messe nel weekend, sempre le 16:30 sono. I presidenti pensano solo alle tv, non alla salute dei giocatori. Le 16:30 non vanno bene. Le 18:45 e le 21 sì".

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