- HOME
- VIDEO
- FOTO
- RISULTATI LIVE
CREMONA, ITALY - SEPTEMBER 04: Alessio Dionisi head coach of US Sassuolo looks on during the Serie A match between US Cremonese and US Sassuolo at Stadio Giovanni Zini on September 04, 2022 in Cremona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport al seguito del pareggio esterno contro la Sampdoria di Dejan Stankovic. Di seguito, le parole dell'allenatore neroverde.
"È un peccato, la partita di oggi rispecchia l'ultimo periodo: creiamo occasioni e le creiamo anche agli altri. Per come era iniziata, siamo stati bravi a riprenderla, ma poi siamo stati dei polli a non vincerla. Sulle palle inattive siamo precari, ci siamo fatti gol da soli... Se fai due gol, sbagli il 3-1, il 4-1, il 5-1... Devi fare il mea culpa se due gol non bastano".
La consapevolezza del Sassuolo è quella che ha Berardi? "Noi dobbiamo guardare a noi e sapere da dove siamo partiti. Con Berardi in campo la squadra è più consapevole, è il nostro top player, lo dimostra ogni domenica, determiniamo quando ha la palla, non averlo avuto per 16 partite sono tante, quasi il 40%. Vuol dire che i ragazzi hanno fatto tanto. Se la palla ce l'ha lui creiamo, sennò facciamo un po' fatica. Con un po' di qualità in più davanti e più attenzione dietro, eravamo a 47 punti".
Firma il rinnovo? "Si sta andando avanti, si sta parlando. Mi piacerebbe pensare ad un progetto, sono ambizioso anche io. Parlo di questo... Voglio sapere di crescere, per me è il secondo anno, ma è come se fosse il primo perché abbiamo cambiato 3 giocatori davanti e ne abbiamo presi 3 che sapevamo avessero bisogno di un po' di tempo".
Questa stagione è meglio della scorsa? "Sinceramente sì. Il peccato è solo aver tirato tanto per rosicchiare qualche posizione e questo non ci ha permesso di goderci l'ultimo periodo. Abbiamo perso Laurentié, oggi non c'era Frattesi... Quando rincorri e ti manca chi ha qualità negli ultimi 16 metri è normale fare un po' di fatica. Sono contento: abbiamo perso diversi calciatori per periodi lunghi".
La costruzione dal basso è utile? "Io ci credo da sempre. Cerco di trasmetterlo, a loro era abbastanza semplice perché era un must di De Zerbi. Abbiamo qualità, poca fisicità, malgrado nei centrali sia il contrario. Per me i giocatori devono riconoscere le situazioni: se si può giocare si deve fare sempre. È normale però che è difficilmente spiegabile la leggerezza di oggi. Noi siamo ben riconoscibili, devo sostenere i ragazzi anche quando sbagliano, ma io voglio che siano loro a riconoscere le situazioni. Per me il must è giocare, non la costruzione dal basso".
Quanto è contento Romagna di essere tornato in campo dopo tantissimo tempo? "Speravo di fare prima il 3-1. Se lo avessimo fatto, sarebbe entrato anche prima. Sta bene, vuole giocare, ma mancava da 3 anni... È tornato ad essere un calciatore, questa è una bella notizia. La cornice di pubblico, malgrado il campionato della Sampdoria, e l'ingresso di Romagna sono le due cose più belle di questa partita. La Sampdoria ha dato un bel messaggio al mondo del calcio. Non eravamo abituati a vedere una squadra che viene sostenuto quando è ultima ed ha rischiato di perdere con un punteggio più ampio. Giusto anche l'applauso a Quagliarella, giusto il tributo. Ammetto che ero un po' scocciato perché volevo il recupero (ride, ndr)".
© RIPRODUZIONE RISERVATA