"Abbiamo indotto la Roma a cambiare schieramento perché era in grandissima difficoltà grazie al nostro gran controllo del gioco. Venire qui all'Olimpico, giocare con tutto il pubblico che incita i suoi giocatori, è su questo che dobbiamo crescere, bisogna saper tenere il risultato col pallone tra i piedi", così Paulo Sousa intervenuto ai microfoni di DAZN a margine del pareggio ottenuto dai sui ragazzi sul campo della Roma di Mourinho. Un punto con cui la Salernitana consolida la quindicesima posizione in classifica a due giornate dal termine del campionato. Ecco, di seguito, le dichiarazioni del tecnico portoghese.
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Roma-Salernitana, Sousa: “Possiamo vincere e perdere, ma dobbiamo competere”
"Abbiamo finito con tre attaccanti perché io voglio sempre vincere, questa è la mentalità che provo a trasmettere ai ragazzi. Possiamo vincere e perdere, ma dobbiamo competere. E' qui che possiamo fare un passo in avanti. Abbiamo preso due gol sulle seconde palle su calcio indiretto. Anche quando l'avversario spinge dobbiamo saper mantenere concentrazione e il possesso palla".
Sousa ha proseguito: "I centrali della Roma sono molto forti sulle palle alte, specie sui lanci in verticale. Sui tagli abbiamo lavorato, li abbiamo creati, abbiamo creato anche profondità attraendoli sul pallone. Coulibaly sta diventando un giocatore davvero importante: sui duelli, sugli anticipi, sulla conduzione ma anche sui passaggi, lunghi e corti, sui cambi di gioco. Poco a poco tutti i giocatori cominciano a capire che possiamo avere un gioco che ci permetta di avere il controllo degli avversari tramite il possesso palla".
"L'idea, come detto all'inizio, è sempre vincere le partite. Voglio creare la cultura della vittoria. L'inizio del processo qui è stato difficile perché avevamo bisogno di risultati, c'è stato un cambio di idea dopo il cambio di allenatore. Ho provato a dare un'idea semplice per avere sempre distanze strette tra i reparti per poter far gol. In questa rosa ci sono attaccanti forti che vanno solo serviti e per farlo bisogna avere costruzione dal basso. All'inizio non ho potuto farlo subito, avevamo bisogno di risultati. Poi pian piano abbiamo capito che era il momento di cambiare perché i risultati stavano arrivando e potevamo introdurre un po' di concetti più complessi nel nostro gioco offensivo", ha chiosato il tecnico granata.
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