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Palermo-Sampdoria: Leoluca Orlando, il sindaco che difendere la città “non lo sa fare”

A Bergamo il sindaco ha preso in mano la situazione e ha risolto il problema in 24 ore. A Palermo, invece, il primo cittadino se ne è fregato altamente abbandonando squadra, città e tifosi.

William Anselmo

Il calcio è business. Il Palermo in Serie A porta ogni anno tanti milioni non solo al club, ma anche all'indotto locale. Dagli steward ai "panellari", dagli hotel ai taxi e i ristoranti, passando dalle tv e le radio con giornalisti, fotografi, fino agli ambulanti e addirittura (ahi noi) i posteggiatori abusivi.

Per la città di Palermo il grande calcio è un affare perché porta soldi e crea molte opportunità di lavoro. A qualcuno però tutto questo non sembra interessare.

Nella vicenda paradossale che ha visto coinvolto, suo malgrado, il club rosanero, ci sono delle analogie con la città di Bergamo. Inspiegabilmente, nella nota dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del 20 aprile scorso (scarica Pdf) oltre a Palermo-Sampdoria figurava anche Atalanta-Chievo. Due partite storicamente tranquille, per niente a rischio per via dei buoni rapporti tra le tifoserie.

Bergamo il sindaco Giorgio Gori ha preso in mano la situazione e si è esposto in prima persona affinché il problema si risolvesse. Ha fatto da garante con i vari interlocutori, ha scritto ai giornali e parlato con la tifoseria. Ha risolto tutto con il suo fondamentale intervento in 24h.

A Palermo, invece, il sindaco "che lo sa fare" Leoluca Orlando, ha abbandonato squadra, città e tifosi al proprio destino e non ha mosso un dito. Non ha affrontato pubblicamente l'argomento, se non con una striminzita dichiarazione a cose fatte.

Orlando è stato invocato inutilmente dai tifosi che avevano chiesto un suo intervento (leggi articolo). Se un sindaco non si espone per difendere la propria città davanti a ingiustizie così palesi, allora quando deve farlo?

Perché al posto di penalizzare società e tifosi rosanero, ricordiamo, sarebbe bastato vietare la trasferta ad una cinquantina di sostenitori avversari se il problema era quello della "sicurezza" di Palermo-Sampdoria.

E neanche il presidente del Senato Pietro Grasso ha preso posizione pubblicamente su questa ingiustizia che penalizza la città di Palermo. Eppure nella tribuna autorità del "Barbera" lo si vede spesso, e l'amico Zamparini ogni anno lo accoglie nel migliore dei modi durante i ritiri estivi della squadra.

Il PalermoCalcio, insomma, è stato vittima di una scelta politica e dell'incompetenza delle istituzioni, inadeguate e ancora impreparate ad affrontare certe situazioni.