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Inchiesta Spezia-Parma, i ducali rischiano la A: oggi primo verdetto del TFN, tutti gli scenari…

Inchiesta Spezia-Parma, i ducali rischiano la A: oggi primo verdetto del TFN, tutti gli scenari…

Primo grado di giudizio al Tribunale Nazionale Federale sul caso Spezia-Parma: Calaiò ed il club ducale deferiti per tentato illecito sportivo. Se venisse confermato il capo d'accusa le eventuali sanzioni potrebbero anche compromettere la...

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Il capo di imputazione oggetto del deferimento della Procura Federale nei confronti dell'attaccante Emanuele Calaiò e del Parma Calcio 1913 è piuttosto pesante. Violazione dell' articolo sette del Codice di Giustizia Sportiva che si configura nel tentato illecito con la concreta possibilità di dure sanzioni e relative, immediate, ripercussioni sulle classifica di campionato di Serie B da poco concluso.

Oggi davanti al Tribunale Nazionale Federale, al netto di ogni tecnicismo, il Parma rischia la Serie A ed il Palermo è chiaramente spettatore, interattivo ed interessato, di una vicenda dai contorni ancora grigi. Quei messaggi quantomeno inopportuni, per usare un eufemismo, inviati dal bomber crociato agli ex compagni in forza allo Spezia, in particolare a Filippo De Col, gettano più di un ombra sull'ultimo turno di Regular Season al "Picco", in cui il Parma si impose proprio sulla compagine ligure conquistando la promozione diretta ai danni di Frosinone e Palermo.

Dalla pronta denuncia dei calciatori del club ligure, destinatari dei messaggi, ha preso origine l'inchiesta che ha portato ai deferimenti di Calaiò e, in conformità al principio di responsabilità oggettiva, del Parma. Oggi va in scena al Tribunale Nazionale Federale di Roma l'udienza relativa al caso e dovremmo conoscere verdetto ed eventuali sanzioni nei confronti di tesserato e club per quanto concerne il primo grado di giustizia sportiva.

La conferma dell'accusa maturata in sede di deferimento e l'applicazione di una sanzione afflittiva, quindi da scontare in relazione al campionato appena concluso, potrebbe ragionevolmente dare luogo alla squalifica dell'attaccante ed a punti di penalizzazione per la società emiliana.

In relazione all'entità della sanzione comminata è facile intuire che la classifica del campionato di Serie B 2017-2018 potrebbe essere sconvolta e rivoluzionata con riferimento alla zona promozione. Di seguito uno stralcio tratto dall'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" che analizza nello specifico tutti i possibili scenari dell'intricata vicenda.

"Se il presunto tentato illecito si misurasse solo dalle scelte linguistiche di Emanuele Calaiò, l’avvocato Eduardo Chiacchio, il legale cui il Parma si è affidato per conservare il posto in A, oggi a processo dinanzi al Tribunale federale nazionale avrebbe gioco fin troppo facile a liquidarlo come improvvida goliardia. Ma quell’«ehi pippein non fare il cazzein venerdì, mi raccomando», con relativo bacio a cuoricino, racconta tanto ma non tutto. Anche perché a quel whatsapp inviato dal centravanti del Parma al collega dello Spezia Filippo De Col a tre giorni dalla sfida che decretò il ritorno degli emiliani in A, ne seguì un altro, per l’accusa ancor più compromettente: «Dillo anche a Claudien (il compagno Terzi, ndr ), soprattutto col rapporto che avete con me». 

Ecco, in virtù del rapporto che avevano –sostiene la Procura federale, che ha deferito giocatore e club per tentato illecito sportivo–, Calaiò sostanzialmente tentò di addolcire le resistenze dello Spezia. Motivo per cui l’accusa sembrerebbe intenzionata a chiedere una squalifica di qualche mese per il ragazzo e una penalizzazione di qualche punto per il club. Da scontarsi nella scorsa stagione, perché la pena sia realmente afflittiva. Dalla quantificazione della penalità, nel caso di condanna, passa il futuro del Parma: con­ 1 conserva la massima serie, da­ 2 in giù ritorna in B, a tutto vantaggio –classifica 2017­-18 alla mano –del Palermo. Sul quale a sua volta pende un’imminente indagine federale per illecito amministrativo, erede dell’inchiesta penale sui contitruccati di Zamparini. Motivo per cui oggi perfino il Venezia chiederà di essere ammesso in giudizio. 

A tutto questo, ovviamente, il Parma non intende arrivare. "Ci sentiamo tranquilli di poter affrontare questo processo – racconta l’avvocato Chiacchio –, con argomenti forti. Le nostre valutazioni derivano da un attento esame degli sms contestati, con le dovute interpretazioni fornite dalla giurisprudenza più recente, che per casi molto più gravi, pure in pendenza di processi penali, ha ritenuto di non condannare per illecito”.