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Ponte: “Facile e Coen hanno in mano il Palermo. Vi spiego perché Zamparini ha venduto…”

PALERMO, ITALY - SEPTEMBER 22:  Antonio Ponte looks on in VIP standing during the Serie B match between Palermo and Perugia at Stadio Renzo Barbera on September 22, 2018 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Le dichiarazioni del finanziere italo-svizzero Antonio Ponte riguardo alla discussa trattativa che ha portato Sport Capital Group ad acquisire le quote del Palermo Calcio

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Antonio Ponte ripercorre i momenti della discussa trattativa che ha condotto gli inglesi di Sport Capital Group ad acquisire le quote del Palermo Calcio.

Il finanziere italo-svizzero, quest'estate acclarato protagonista nelle vicende di acquisizione del club di Viale del Fante, è adesso un semplice spettatore del caos in cui la società rosanero è precipitata. Intervenuto ai microfoni di 'Zona Vostra', in onda su TRM, il proprietario del fondo Raifin ha espresso con queste parole la sua opinione sull'intricata questione:

"Cessione da parte di Zamparini? Mi sembra strana la cosa che non ci siano state reciproche garanzie perché ricordo quanto ci teneva a vedere fatti e non parole. Sono sicuro che abbia ceduto anche perché era in una situazione abbastanza difficile dal punto di vista giudiziario e quindi credo che sia stato anche costretto a vendere. Non riesco però a credere che non abbia messo nel contratto delle garanzie o delle condizioni che adesso non si vedono. Al momento si nota come ci sia un enorme caos tra quelli che hanno comprato, non ci sono addirittura più gli inglesi ma restano solo gli italiani (Facile e Coen) che hanno in mano il Palermo. Mia proposta a Zamparini? Ormai non è più valida logicamente, la avanzai all'allora patron prima degli inglesi e quindi intorno a fine settembre. La mia idea era questa: se lui avesse messo 15 milioni - dato che ne doveva 22 al Palermo -, noi ne avremmo investiti 25 e questa per me era una proposta seria. Con 40 milioni nelle casse del club, la società sarebbe stata salva e avrebbe potuto operare con tranquillità. Zamparini non accettò quest'offerta perché non voleva più mettere dei soldi per il Palermo ma voleva liberarsene senza dover mettere più mano al portafogli. Dopo questa mia proposta si presentarono gli inglesi (insieme agli italiani) con tante promesse. Chi ha comprato ha firmato con la promessa di rimettere tutto a posto (il pagamento dei debiti) e quindi Zamparini dal suo punto di vista aveva fatto un grande affare".

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