di Davide Raja
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Palermo, Saric tra motore ingolfato e soste ai box: Corini e futuro dell’ex Ascoli…
Sono passati diversi giorni dal pareggio contro il Brescia ma la ferita per i tifosi del Palermo è ancora aperta. Solamente due vittorie nelle ultime quindici gare costituisce uno score obiettivamente deludente per una squadra che, al netto della palesata gradualità del progetto tecnico-societario, avrebbe potuto puntare ai playoff per quanto mostrato sul rettangolo verde. Un'involuzione preoccupante, sul piano prestazionale e dell'atteggiamento mentale, quella evidenziata dalla compagine rosanero per buona parte del girone di ritorno. Oggetto di perplessità anche alcune delle scelte del tecnico Eugenio Corini, ma anche le performance evanescenti di alcuni big, elementi dai quali si aspettava certamente un contributo più tangibile e dirimente nel corso della stagione appena conclusasi. La società dovrà valutare da quali profili ripartire per la prossima annata, dal momento che l'obiettivo non sarà più un consolidamento della categoria, bensì una promozione in massima serie.
Sotto la lente d'ingrandimento di management ed area tecnica è innegabilmente Dario Saric. Il centrocampista italo-bosniaco, nonostante si sia speso con dedizione ed encomiabile generosità, non è riuscito a dare corpo, qualità e concretezza alle sue prestazioni. Non un assist, un gol, una giocata decisiva in grado di spostare gli equilibri ed incidere sul risultato nelle ventinove presenze totali in maglia rosanero.
Problemi fisici ed infortuni hanno certamente avversato la stagione del ragazzo nativo di Cento. A causa di un ulteriore stop, l'italo-bosniaco non è riuscito a giocarsi le proprie carte ed invertire il trend nelle ultime uscite per cercare di lasciare un segno e gettare le basi per una conferma nell'annata successiva. Saric, in ragione di background professionale e referenze maturate sul rettangolo verde, avrebbe dovuto essere, nell'immaginario collettivo, uno dei capisaldi e leader tecnici della formazione di Eugenio Corini. Il talento del bosniaco aveva raggiunto il proprio picco nella scorsa stagione in Serie B con la maglia dell'Ascoli. Sotto la guida del tecnico Andrea Sottil, oggi sulla panchina dell'Udinese, Saric è riuscito ad esprimere al meglio il proprio potenziale, entusiasmando il pubblico marchigiano con giocate d'alta scuola, ed offrendo un contributo di sostanza e qualità, tra reti pesanti e preziosi assist ai compagni. Il vizio del gol non gli è mai mancato in maglia bianconera, con sei reti messe a segno in due annate. Rete avversaria gonfiata per l'ultima volta con la maglia bianconera poco prima di approdare in Sicilia. firma lasciata nella stagione agonistica attuale con un potente sinistro contro il Venezia in Coppa Italia in estate.
Un profilo come il suo ha fatto "gola" a molti club cadetti e, non solo, nella scorsa finestra di calciomercato estiva. Non sono di certo mancate le pretendenti desiderose di accaparrarsi il cartellino del bosniaco. Dopo una lunga ed articolata trattativa, a spuntarla è stato proprio il Palermo che ha ufficializzato il colpo pochi giorni dopo la partita contro lo stesso Ascoli per la terza giornata di Serie B. Saric è rimasto affascinato dal progetto di una piazza prestigiosa e calorosa come quella siciliana, recentemente inglobata nell'ambiziosa "famiglia" City Football Group. La prima gara in maglia rosanero non è stata delle migliori, con un netto tre a zero subito al "Granillo" contro la Reggina che ha visto il mister Eugenio Corini concedere la titolarità per la prima volta ad una buona fetta dei nuovi arrivati dal rush finale del calciomercato estivo. Soprattutto per quanto riguarda il reparto dicentrocampo, si erano create alte aspettative per la linea rosanero etichettata "la tripla S", composta dallo stesso Saric insieme a Stulac e Segre.
Tuttavia, mentre alcuni colleghi di reparto hanno iniziato a trovare maggior minutaggio e continuità di rendimento, come Segre, ed altri elementi evidenziano segnali evidenti di crescita come Claudio Gomes, Saric è uno di quelli che ha fatto maggiore fatica a trovare condizione, brillantezza e ritmo partita, stentando ad inserirsi nei meccanismi corali della formazione allenata da Eugenio Corini, Dopo la debacle del "Liberati" contro la Ternana, Saric ha visto il campo sempre meno, non riuscendo a partire dal primo minuto per nessuna rimanente gara del girone d'andata, complice anche un infortunio che lo ha tenuto ai box per alcune settimane.
L'inizio del 2023 calcistico sembrava sorridere al ritrovato Dario Saric che, nonostante la qualificata e nutrita concorrenza in zona nevralgica, implementata dall'arrivo in rosa di Valerio Verre nel calciomercato di gennaio, è riuscito a trovare la propria continuità di impiego, scalando le gerarchie di Corini a scapito di Segre. Al "Tombolato" contro il Cittadella, è arrivato anche il primo assist vincente in maglia rosanero dell'italo-bosniaco, facendo da sponda per la magnifica rovesciata di Matteo Brunori. Malgrado il maggior minutaggio, quello "zero" sulla statistica dei gol segnati pesa ogni giornata che passa. Gonfiare la rete non è propriamente il suo mestiere ma Saric si era messo in mostra ai tempi dell'Ascoli proprio per i suoi tempi di inserimento offensivi, unitamente a poderoso cambio di passo in percussione e rimarchevoli doti balistiche
A prescindere dai gol siglati e dalla stagione non brillante, le qualità tecniche ed atletiche del bosniaco non possono essere messe in discussione. Il binomio Rinaudo-Corini vuole ancora puntare su talento e prestanza atletica del numero 28 rosanero. La prospettiva di un cambio di modulo (possibile passaggio al 4-3-3 o 4-3-1-2) ed una filosofia calcistica decisamente più propositva potrebbero esaltare le doti dell'ex Ascoli, voglioso di riscatto e pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel Palermo del futuro.
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