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Palermo, salta il closing. Zamparini silura Baccaglini: era tutto un bluff?

6 marzo 2017: il pre-accordo tra Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini è firmato

"Non lascio il Palermo al primo che arriva". Zamparini ha rispedito al mittente l'offerta di Baccaglini che adesso uscirà di scena. E il futuro roseo? Il nuovo stadio? PalermoLand? Tutte le altre promesse dell'ex Iena? Zamparini voleva davvero...

Mediagol28

di Nunzio Alessandro Bellomonte. 30-06-2017

Sono da poco passate le ore 21 di venerdì 30 giugno e la notizia che era nell'aria da alcune ore acquisisce i crismi dell'annuncio. Maurizio Zamparini, in riunione con Fabio Lupo (il suo nuovo ds) e Bruno Tedino (il suo nuovo allenatore), rompe il silenzio mediatico per un attimo per comunicare: "Non ho ricevuto le giuste garanzie. Non posso lasciare il Palermo al primo che arriva. Vado avanti per la mia strada e porterò subito la squadra in serie A. Se poi questi soldi arriveranno ne parleremo. Per me al momento la storia è chiusa".

Paul Baccaglini e il suo avvocato si sono visti respingere l'offerta per l'acquisto del 100% del Palermo Calcio, un'offerta formulata a tenore di mesi e mesi di trattative, di analisi di bilanci e di due diligence. Mesi in cui Paul Baccaglini è diventato prima presidente, poi ambasciatore di un Palermo che stava nascendo. Ha incontrato le istituzioni, il sindaco Orlando (che si era peraltro fatto scappare una sorta di "garantisco per lui"), l'università, aveva visitato il Teatro Massimo, aveva accolto la Nazionale Italiana. Ma poi, quando è arrivata l'ora di portare i soldi, non ne ha portati abbastanza, o meglio non quanti, e nelle modalità, desiderati da Maurizio Zamparini. Si chiude così, per adesso, la parentesi sotto i riflettori del calcio italiano di Paul Baccaglini, trader di Chicago che sin dal primo istante aveva fatto capire come per l'operazione Palermo Calcio (strettamente collegata alla rivisitazione degli asset del Gruppo Zamparini, ossia le aziende extra-calcistiche che fanno capo all'imprenditore friulano) fosse prevista un colpo di "finanza creativa", in cui i veri investitori sarebbero rimasti anonimi e lui, Baccaglini per l'appunto, avrebbe continuato a metterci la faccia.

Nel frattempo, Baccaglini si era esposto molto, alludendo a progetti megagalattici, a idee mai sviluppate prima... aveva anche parlato del pensiero di una PalermoLand, un parco divertimenti a tinte rosanero. Centosedici giorni dopo quell'annuncio al mondo ("Baccaglini è il nuovo presidente del Palermo"), Palermo si chiede: ma era tutto un bluff?

...e, soprattutto, quale futuro attende il Palermo e i suoi tifosi?