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LUCIONI LEADER ROSA

Palermo, Lucioni: “Straordinari per la A. Corini come Grosso, Insigne e Cagliari…”

Palermo
Esperienza, personalità e quattro promozioni in Serie A per Fabio Lucioni, il nuovo leader della difesa del Palermo di Corini
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L'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" pubblica un'interessante intervista a Fabio Lucioni, nuovo acquisto e già leader carismatico della compagine di Eugenio Corini. Esperienza, personalità e mentalità vincente portata in dote dall'ex Frosinone alla retroguardia del Palermo che punta alla promozione in Serie A., Traguardo già conquistato ben quattro volte dal forte centrale difensivo che punta al pokerissimo con il club targato City Football Group.

 

CARRIERA - "Ho sempre basato tutto sul lavoro fin dai dieci anni. Tutti cercavano di scartarmi perché non mi ritenevano in grado di poter giocare e forse da lì è scattata questa voglia di dimostrare a me stesso di potercela fare e agli altri che forse si sbagliavano - spiega - questa voglia e questa determinazione mi devono contraddistinguere fino all’ultimo giorno che sarò in campo. Giocare fino a 40 anni? Magari. Finché la testa me lo dice e il fisico mi accompagna mi vorrò divertire e cercherò di farlo nel migliore dei modi".

PALERMO DA A -"Fare paragoni con le altre stagioni è sempre un po’ riduttivo, lo scorso anno non c’erano le pressioni che ci saranno a Palermo. In ritiro abbiamo lavorato molto bene, sia dal punto di vista fisico, ma soprattutto sotto profilo della crescita mentale. Se non entriamo nell’ottica di alzare l’asticella a ogni gara rischiamo di andare a sbattere perché troveremo tutti col coltello tra i denti perché siamo il Palermo. Le altre volte è partito in sordina, quest’anno gioca per un club che ha dichiarato le intenzioni. Credo che sia la stagione più affascinante della mia carriera, vincere vorrebbe dire esserci ancora a livello mentale. E’ una bella sfida. Per questo dico che tutti dovremo fare qualcosa di straordinario, perché l’ordinario non basterà".

CORINI COME GROSSO - "Mancata promozione con il Lecce di Corini? Quando si vince lo fa il gruppo. Quel gruppo è uscito sconfitto perché si pensava troppo all’ io e non al noi. Quest’anno dobbiamo pensare al noi perché vincere a Palermo sarebbe qualcosa di straordinario, una possibilità per cambiare le carriere di tutti, anche la mia che sono il più anziano, dobbiamo toglierci qualcosa e darlo al gruppo, perché poi saranno tutti a beneficiarne. Dovremo parlare tutti lo stesso linguaggio, questo deve essere chiaro. Un solo giocatore non può far vincere la squadra. Per fare una buona fase difensiva serve tanta predisposizione a saper soffrire l’uno con l’altro. Così si è già al 70%. Poi il singolo ci deve mettere del suo e io sono qua per questo e ci metterò la faccia. Corini lo stimo profondamente a livello umano e in lui riconosco delle qualità da allenatore di categoria superiore. Se saremo bravi a seguirlo ci toglieremo delle grosse soddisfazioni. L’ho trovato ancor più carico. Spero possa seguire lo stesso percorso di Grosso che in due anni a Frosinone ha posto le basi per vincere mettendo in pratica le sue idee".

INSIGNE, BIG IN B E CAGLIARI - "Roberto è un valore, può dare tanto sia sotto il punto di vista sia tecnico che tattico, è un uomo spogliatoio e ci darà una grossa mano. La B non ti rende merito se la stagione precedente sei stato bravo, né ti aspetta. L’esperienza diventa importante nel gestire i momenti no e cruciali, ma solo il gruppo può esaltare il singolo. Nostre rivali per la promozione? Con le retrocesse dalla A, il Venezia che viene da un percorso di crescita e il Parma che per il terzo anno consecutivo sta cercando di fare le cose in grande. E non dimentichiamo il Bari. Cagliari in Coppa Italia? Da questa gara dovremo uscire con delle convinzioni per capire a che punto siamo dopo il ritiro, soprattutto in relazione a un avversario di Serie A. Da qui si capirà se siamo già in grado di soffrire e di dire la nostra".

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