Un Walter Sabatinionfire regala gustosissimi aneddoti sui trascorsi professionali a Palermo con l'allora patron rosanero, Maurizio Zamparini. Il dirigente nativo di Marsciano che allestì nel corso del suo mandato manageriale con il club di Viale del Fante organici in grado di sfiorare l'accesso alla Champions League prima e raggiungere la finale di Coppa Italia la stagione successiva, racconta il suo rapporto con il compianto imprenditore friulano ai microfoni di "Taconazo" format a cura di Cronache di Spogliatoio.
L'EX DS DEL PALERMO DI ZAMPARINI
Palermo, l’ex Sabatini: “Zenga, Juventus e tempesta Zamparini. Abel come Henry…”
ZENGA E LA VITTORIA CON LA JUVENTUS - "Con Zamparini era una tempesta quotidiana. Con lui avevo un rapporto di stima profonda e assoluta, sentimento reciproco, ed anche un immenso affetto, nonostante il nostro rapporto turbolentissimo. Quando Zenga era il nostro allenatore, nella settimana che precedeva la partita al Barbera contro la Juventus, Walter lavora insistentemente e con la sua inventiva ed il suo modo un po'bizzarro di essere, gestire e leggere le partite ed il calcio, mette in campo una formazione contro i bianconeri che arrivarono al match da capolista imbattuta in campionato. Lui schiera in campo una squadra con quattro trequartisti, io gli dico 'Walter, ascoltami. Spegni il telefonino prima della partita e non ti fare beccare dal presidente perché se gli confidi la formazione non ti fa neanche entrare nello spogliatoio!' Invece giochiamo una partita strepitosa, la vinciamo due a zero interpretandola anche in maniera equilibrata. Ma Zenga impiegò di fatto quattro trequartisti, giocammo con Ilic, Pastore e Miccoli con alle loro spalle Simplicio e Bresciano. Una Formazione folle! Mi chiamò quindi Zamparini ed io gli raccontai la partita, ingigantendo di molto i meriti dell'allenatore, pur dicendo la verità. Ad un certo punto, il presidente mi interrompe e mi chiede: "Scusi, ma perché lei mi parla così, non crederà mica che Zenga sia ancora il nostro allenatore?'. Questo era Zamparini, una folgore".
ABEL COME HENRY - "Un giorno Zamparini arrivò a Palermo proprio in concomitanza con l'arrivo in città di Abel Hernandez. Gli girava intorno e lo guardava, poi venne da me e mi disse: 'Scusi, ma lei chi ca**o ha preso?'. Io risposi: 'Presidente, Abel Hernandez un giovane e talentuoso attaccante uruguaiano, è fortissimo!'. E lui: 'Ma non lo vede che ha un bozzo dietro la testa?'. Ed io ancora :'Ma quale bozzo, è la forma del cranio. Guardi le foto di Henry, Abel ha la testa come Thierry Henry...'
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