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IL GIOIELLO MATTEO PRATI

Palermo, l’ex ds Lupo: “Tutto su Prati, lo presi dalla D. Colpo top, 5 milioni…”

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L'intervista esclusiva all'ex ds di Venezia, Spal e Palermo, Fabio Lupo. che presenta il classe 2003 Matteo Prati ad un passo dal Palermo targato City Football Group. Il manager abruzzese prelevò per il club estense il ragazzo dal Ravenna in Serie D
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Nel  carnet di potenziali talenti scovati agli albori della loro parabola calcistica da Fabio Lupo, ex direttore sportivo di Torino, Palermo, AscoliVenezia e Spal, tra le altre, c'è anche il profilo di Matteo Prati. Tra le stelline dell'Italia Under 20 di Nunziata, giunta fino alla finale dello scorso Mondiale Under 20 in Argentina, il playmaker classe 2003 di proprietà della Spal è ormai ad un passo dal diventare un nuovo calciatore del Palermo targato City Football Group.  Il dirigente abruzzese traccia un minuzioso ritratto tecnico-tattico del giovane e duttile centrocampista nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"Se il Palermo, come sembra, ha ormai definito l'acquisto di Matteo Prati ha davvero compiuto un'operazione di grande lungimiranza e qualità in prospettiva, ma non solo. Lo ritengo un colpo di mercato di grande livello anche in chiave presente. Mi ricordo che nella stagione 2021-2022, quando ero in attesa di un nuovo progetto professionale che mi stimolasse e coinvolgesse, come mia abitudine, cercavo con il mio staff di fidati collaboratori i talenti futuribili più interessanti nelle serie minori. Tra i profili che maggiormente destarono la mia attenzione nel campionato di Serie D, c'era proprio questo centrocampista di qualità, classe 2003, già protagonista con la maglia del Ravenna. Rimasi colpito dalla personalità, la proprietà di palleggio e la versatilità di questo ragazzo. Quando nell'estate successiva mi insediai in qualità di direttore sportivo della Spal, uno dei miei primi pensieri fu proprio quello di stringere i tempi per riuscire a definire l'operazione con il Ravenna e portarlo a Ferrara. Noi avevamo in organico Salvatore Esposito, playmaker classe 2000 di ottimo livello e prospettiva, la strategia era ovviamente di valorizzarne le doti e la valutazione tecnica e finanziaria, preparando contestualmente il terreno per individuare un profilo che potesse gradualmente raccoglierne l'eredità in zona nevralgica. Così, con l'allora ds del Ravenna, Andrea Grammatica,  visti gli ottimi rapporti con il club romagnolo, impostammo una trattativa corretta, leale e devo dire lungimirante. Lo portai alla Spal per circa cinquantamila euro, più una serie di bonus legati a presenze in Serie B, convocazione e presenze ufficiali con l'Italia Under 20 e una serie di condizioni che poi si sono fortunatamente verificate. Il Palermo dovrebbe pagarlo circa 5 milioni più bonus dalla Spal? Può sembrare una cifra esorbitante, ma non è così. In relazione a valore, margini di crescita e talento del ragazzo, la reputo una valutazione congrua agli attuali standard di mercato. Rimasi subito colpito dalla sua innata capacità di trovare soluzioni tattiche efficaci, anche in situazioni complicate, e dalla padronanza nella gestione della sfera. Il suo ruolo naturale è quello di interno votato all'impostazione, un playmaker moderno che può giocare indistintamente in un centrocampo schierato a due o a tre. Può agire anche da mezzala di palleggio, possiede tempi di inserimento e buona conclusione dalla media distanza. Abile nel dettare i tempi nel fraseggio corto ma, al contempo capace di verticalizzare sul lungo o trovare anche rapidi cambi di fronte. Palermo bravo a battere la concorrenza di Sassuolo e Cagliari? Mi sorprese che non trovai una serrata concorrenza quando lo scovai a Ravenna, ma era ovvio che dopo quanto mostrato in B con la Spal ed in maglia azzurra con l'Italia di Nunziata in Argentina in tanti si accorgessero delle sue doti. Credo che a Cagliari se ne innamorarono proprio nel corso del match che la Spal disputò all'Unipol Domus Arena la scorsa stagione. Fece una prestazione di grandissimo livello, sfoderando un cambio di gioco fantastico di quaranta metri per il taglio di Celia che realizzò il gol del nostro momentaneo vantaggio. Nella sessione invernale di gennaio cedemmo Esposito allo Spezia e Prati divenne assoluto protagonista nel ruolo. Quando lo acquistammo lo voleva in prestito tutta la Lega Pro,  ma io gli consiglia di attendere con pazienza e restare con noi a fare almeno un semestre di formazione ed apprendistato, anche a costo di non giocare con continuità. Ha avuto pazienza ed è poi maturato in fretta divenendo protagonista nella seconda parte della stagione. Lui è un ragazzo riservato, ma non timido. Applicato e disciplinato sul piano professionale, un giovane semplice e centrato, senza grilli per la testa. Bravi furono anche i suoi agenti di allora, Minieri e Nobili, a gestire la sua crescita in modo graduale e saggio, senza fretta o forzature deleterie. Successivamente, in seguito a qualche pressante consiglio dall'interno del club, il ragazzo cambiò procuratore. Predestinato? Certamente ha tutto per affermarsi e diventare un centrocampista importante in Serie A, se continua il suo percorso di crescita può anche sognare un giorno la maglia azzurra dell'Italia di Roberto Mancini. Il centrocampo attuale del Palermo è un reparto di grande livello per la categoria - chiosa il manager abruzzese - ma lui ha tutte le carte in regola per ritagliarsi il suo spazio e fare molto bene in una città  meravigliosa e che amo, in un club guidato da una proprietà di prestigio e caratura mondiale con grandi ambizioni".

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