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Palermo, la promessa di Martinelli: “Tornerò in Sicilia per la Serie A. Quel messaggio di Chiellini…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex capitano del Palermo

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"Mi è caduto il mondo addosso".

Poco più di un mese fa, il capitano del Palermo si è visto costretto ad appendere gli scarpini al chiodo all'età di 27 anni per problema al cuore, una malformazione cardiaca con la quale ha sempre convissuto (QUI I DETTAGLI). Intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport', l'ormai ex centrocampista rosanero ha parlato anche di futuro.

"Nell’azienda di pulizia della famiglia, non mi ci vedo. Mi hanno proposto di lavorare in banca, dopo una vita passata all’aria mi sembrerebbe una prigione. Ho pensato al corso per direttore sportivo ma senza licenza liceale sono escluso o dovrei studiare cinque anni per provarci. Sto valutando l’idea di lavorare con il mio ex agente Beltrami per scoprire nuovi talenti in Svizzera. Conosco l’ambiente, se hai contatti puoi guadagnare tanti soldi e recuperare quelli persi. Solo dovrò metterci la stessa passione che con il calcio. Allenatore? Non mi ci vedo a gestire 25 persone, sarei troppo buono con tutti e il mestiere richiede severità", sono state le sue parole.

IL CALCIO -"Cosa mi ha lasciato il calcio? Tantissimi ricordi e non molti soldi. Con quelli messi da parte posso fare ben poco. Avevo cominciato a costruire la mia casa a Mendrisio, ho tante spese fisse. In Svizzera la vita è molto cara. Quando mi sveglio, valuto tante prospettive, poi ci ripenso e ricomincio. Se mi sposerò? Non è in programma, prima devo trovare un lavoro stabile. Alice l’ha presa malissimo, si stava abituando, Palermo le piaceva. Gli amici si sono allontanati? Per fortuna, no. Parlo tutti i giorni con i compagni di Palermo, scherziamo, mi aiutano. Ho ricevuto messaggi da persone che non sentivo da una vita e da Chiellini che non conoscevo. Ha scritto 'Ti sono vicino, mi hanno parlato bene di te, vedrai che riuscirai ad ottenere in un altro ambito quello che meriti'. Una grande sorpresa perché Chiellini è stato il mio idolo anche come uomo, malgrado il ruolo diverso dal mio. Cellino? Mi ha messo da parte in A dopo l’impresa col Brescia, ma stavolta mi ha aiutato per le visite mediche. Significa che qualcosa ho dato".

PALERMO - "Vorrei ringraziare tutti, dal primo allenatore da ragazzino, Luigi, all'ultimo, Boscaglia; dai compagni ai dirigenti, ai medici, agli autisti, ai magazzinieri. Tornerò a Palermo, città e tifosi mi hanno incantato. Per la Serie A, speriamo presto, vorrei esserci anch’io. Era il mio obiettivo", ha concluso Martinelli.