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Palermo, il racconto di Martinelli: “Mi hanno rubato i sogni, svelo il mio problema. Futuro? Sagramola…”

Il centrocampista del Palermo è stato costretto al ritiro all'età di 27 anni

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"Mi hanno rubato le fantasie di bambino che amava il pallone, l’Inter, Ronaldo, la Serie A, distrutto un sogno che era diventato realtà".

Lo ha detto Alessandro Martinelli. Il calciatore originario di Mendrisio non tornerà in campo. Lo scorso 7 settembre, l'annuncio del club di viale del Fante che, attraverso i propri profili social, ha reso noto l’esito degli esami approfonditi effettuati dal centrocampista, che hanno evidenziato dei problemi che lo hanno costretto all'addio al calcio giocato. Una notizia che ha scosso l'intero ambiente e tutti coloro che hanno imparato ad apprezzare le straordinarie doti umane e professionali di un ragazzo d’oro sotto ogni punto di vista, con il Palermo che ha perso un vero e proprio leader dentro e fuori il campo, tra i protagonisti più brillanti della rinascita rosanero.

"Un colpo durissimo. Non mi sono completamente ripreso dallo shock. Senza un pallone mi sento in trappola, ogni giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo di quella precedente. Ora devo trovare la maniera di innamorarmi di nuovo per spezzare l'incantesimo", ha proseguito l'ex Brescia, che si è raccontato per la prima volta ai microfoni del 'Corriere dello Sport'.

"Ho un aneurisma all’aorta, in Italia i parametri sono più severi che all’estero, mi hanno detto che rischiavo di rimanerci. Non ho mai pensato di smettere. Non volevo arrendermi, ma nessuno mi ha dato speranze. In Svizzera avrei potuto ottenere l'idoneità ma il problema sarebbe rimasto e per una botta o uno sforzo intenso avrei rischiato la rottura dell'aorta e la morte. La prima diagnosi al mio arrivo in Italia nel 2008. Fino a pochi mesi fa era tutto ok. Poi la scoperta di una maggiore dilatazione e i medici mi hanno consigliato di fermarmi e fare una vita normale. Come se fosse facile visto che la mia identità di atleta è stata cancellata. Fra poco farò un altro controllo per vedere se continuo a peggiorare o se invece il problema era solo legato all'attività agonistica. Sto col fiato sospeso".

LA PARTITA DELLA PAURA - "Sto affrontando la partita della paura. I primi tempi mi sono isolato, non parlavo con nessuno, stavo male e piangevo. Poi piano piano con l’aiuto di Alice, la mia fidanzata, della famiglia, degli amici, e dei miei ex compagni mi sono ripreso. Ora cerco di farmene una ragione e di vincere anche questo speciale 'campionato' ripartendo da zero. Mi vengono i brividi a pensare a quello che poteva accadere se avessi continuato".

PALERMO E FUTURO - "Io ancora sotto contratto con il Palermo? Il giorno in cui dovevo firmare e partire, sono arrivati i risultati della visita medica. Non c'erano accordi, non percepisco stipendi. Dovrò capire ancora se posso chiedere pensione e come è combinata l’assicurazione. Per aiutarmi, l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola mi ha proposto due o tre ruoli: per esempio team manager o talent scout. Sarei stato presuntuoso a chiedere tanti quattrini quanti ce ne vogliono in Svizzera per andare avanti", ha concluso Martinelli.