Di Nicolò Cilluffo
serie c
Palermo, la favola di Accardi: dalla cantera rosanero alla fascia di capitano della sua squadra del cuore
"Siam quelli là, quelli tra palco e realtà", recita una nota canzone di Luciano Ligabue.
Il palco: sognato, prima, dal giovane e promettente Andrea Accardi tra le fila del settore giovanile dell'U.S. Città di Palermo. Conquistato, poi, a suon di coraggio e forza d'animo da un Andrea Accardi più maturo ed in grado di prendersi sul groppone malumori, false speranze ed illusioni che hanno contrassegnato il male di vivere calcistico degli ultimi anni della tifoseria rosanero.
La realtà: emblema, personificazione e simbolo di un sogno che, quotidianamente, inseguono e coltivano milioni di bambini e ragazzi con passione ed orgoglio. La testimonianza concreta e fattiva che un obiettivo può realizzarsi e che un sogno esiste esclusivamente per divenire realtà.
Javier Matías Pastoreintona note calcistiche su spartiti d'argento e fa sognare il pubblico palermitano. Accardi corre, si sbraccia, raggiunge il talento argentino, oggi stella sbiadita e fin troppo intermittente della Roma, ed esulta con foga come se avesse indirizzato, egli stesso, la sfera bianca alle spalle dell'estremo difensore avversario. La foto che racchiude ed enuclea il senso più profondo dello spirito che ha caratterizzato e continua a contraddistinguere il percorso del difensore classe 1995 tra le fila palermitane.
Come in ogni grande favola che merita di essere raccontata sono presenti anche i momenti di sconforto e di difficoltà all'interno di un lungo e tormentato cammino verso la gloria. Non è facile resistere e reagire alle intemperie che avversano il sentiero che conduce all'agognato traguardo e anche Andrea Accardi ha conosciuto, a sue spese, momenti difficili sul piano personale. La separazione dal nido materno dopo gli innumerevoli sacrifici fatti per calcare, da protagonista, il palcoscenico del Renzo Barbera è inevitabile che abbia creato un velo di maya che il calciatore, adesso alla corte di Giacomo Filippi, non vedeva l'ora di squartare.
Nella calda estate del 2015 l'arrivederci ai colori rosanero: il jolly difensivo siciliano si approcciò al calcio dei grandi indossando la maglia del Trapani guidato da Serse Cosmi. Il 24 ottobre 2015 l'esordio in Serie B contro il Cagliari, ma la stagione del giovane difensore siciliano non riuscì a decollare in termini di continuità di impiego. Solo due le presenze collezionate infatti, in toto, da Accardi con la compagine granata per un totale di 16' minuti racimolati alla corte dell'attuale allenatore del Crotone.
Il futuro di Andrea Accardi virò quindi lontano dalla sua terra natia: il classe 1995 si rituffò con immutato entusiasmo in una nuova e stimolante avventura professionale nelle file del Modena. Franchigia emiliana guidata prima da Simone Pavan, poi da Ezio Capuano fino al termine dell'allora corrente stagione agonistica. Accardi inizia ad affermarsi mostrando carattere e spessore tecnico-tattico, il ragazzo palermitano spicca per duttilità e continuità di rendimento, collezionando ben ventiquattro presenze in Serie C, impreziosite dalle due apparizioni in Coppa Italia.
Conclusasi l'esperienza con la maglia dei Canarini, sprazzi di luce opaca iniziarono a riaffacciarsi sul cammino del difensore palermitano.
Andrea Accardi vestirà la maglia della prima squadra dopo il decennio trascorso nel settore giovanile rosanero. L'esordio in Coppa Italia alla corte di Bruno Tedino, le sette presenze in Serie B accumulate grazie, prima, all'ex coach del Pordenone e poi al subentrante Roberto Stellone.
Ecco però che, come un fulmine a ciel sereno, arriva la prima grande delusione per Accardi con la maglia del Palermo.
La finale play off persa nel doppio confronto con il Frosinone: partita chiave ed emblematica della recente storia del club rosanero che, dopo diversi anni calcisticamente apicali, stava per sprofondare nel baratro più assoluto. Uno snodo rovente con tanto di appendice polemica e strascichi in sede di giustizia sportiva, un crocevia dirimente che costituirà il preludio del tramonto definitivo dell'era Zamparini. Accardi mastica amaro ma non gioca la sfida decisiva contro i ciociari. La stagione successiva fa registrare una brusca frenata nel suo percorso individuale: solo una è stata infatti la presenza collezionata con la maglia del Palermo nella stagione 2018\2019 dal calciatore classe 95'.
Il fallimento: l'U.S. Città di Palermo scompare dai radar dei quadri professionistici, Dario Mirri si aggiudica il bando per l'assegnazione del titolo sportivo dando dunque vita alla nascita dell' SSD Palermo chiamato a ripartire dal ginepraio del dilettantismo. Scelto Rosario Pergolizzi come mister, la compagine rosanero dominerà il girone I di Serie D vincendo il primo campionato chiuso in anticipo causa Covid-19 e conquistando, pertanto, la promozione in Serie C. Per Accardi alla corte di Pergolizzi ben 970' minuti ed un sogno che, dopo tanto tempo, iniziava a farsi spazio e prendere corpo: recitare un ruolo da protagonista con la maglia della squadra della propria città.
La rinascita culminata nel ritorno tra i professionisti: il club viene ribattezzato Palermo Football Club, l'antifona non cambia ed Andrea Accardi alla corte, prima, di Roberto Boscaglia ed adesso di Giacomo Filippi, si dimostra essere un vero baluardo per la difesa rosanero. Il rammarico cocente di non aver potuto giocare il derby di andata contro il Catania, costretto ai box dall'ondata di Covid-19 che ha falcidiato a lungo l'organico rosanero. Ventitré presenze condite da un particolare ed unico riconoscimento: portare al braccio la fascia di capitano della squadra di cui è tifoso fin da bambino. Fascia da sempre sognata, voluta, cercata ed, alla fine, indossata. Difensore centrale ma all'occorrenza anche brillante ed affidabile esterno basso sul binario destro: un ruolo non del tutto propriamente incline alle attitudini del calciatore, ma interpretato con sorprendente autorevolezza in entrambe le fasi di gioco.
Il calcio che piace ai puristi ed agli innamorati di questo sport ha la faccia pulita, fedele e determinata di Andrea Accardi. Gli occhi fulgidi e incantati di chi riassapora il gusto ebbro del suo sogno, ogni qualvolta calca un manto erboso con quella maglia cucita sulla pelle.
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