di Davide Raja
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Palermo, Corini alza il muro in difesa: con Lucioni e Ceccaroni non è facile passare
"Gli attaccanti fanno vendere i biglietti, i difensori vincono i campionati". Questa è una delle citazioni più famose di Giorgio Chiellini, storico ex difensore della Nazionale italiana, che sottolinea l'importanza della retroguardia in una formazione che ambisce al vertice.
Il Palermo ha condotto una sessione di calciomercato estiva stellare, acquistando a titolo definitivo profili di assoluto valore in ogni reparto. I tifosi rosanero sono andati in visibilio per gli acquisti, tra gli altri, di Roberto Insigne e di Federico Di Francesco, i quali sono andati a completare un reparto avanzato a dir poco competitivo per una categoria come la Serie B. Tuttavia, in questa prima porzione di campionato, è il pacchetto difensivo quello che ha fornito garanzie di assoluta eccellenza. Sono davvero poche le occasioni concesse agli avversari dalla retroguardia palermitana ed il merito va dato ad i nuovi innesti, profili di notevole carisma e qualità nei rispettivi ruoli, che si sono integrati al meglio nello scacchiere di Corini divenendo in pochissimo tempo imprescindibili punti di riferimento.
Partendo dai semplici dati statistici in nostro possesso, notiamo come il Palermo abbia subìto solamente quattro reti in sette partite disputate, risultando una delle migliori difese del campionato a pari merito con il Parma, mentre il Brescia ha incassato solamente un gol ma ha giocato appena cinque partite, in virtù del ripescaggio in cadetteria. Sono soltanto due i gol incassati all'interno dell'area di rigore, frutto delle situazioni che hanno portato al gol Lanini della Reggiana e Pohjanpalo del Venezia nelle gare vinte dal Palermo con il medesimo risultato di 1-3. Numeri che esaltano il lavoro del pacchetto difensivo della compagine allenata da Eugenio Corini, nonché la preparazione del match in fase di non possesso da parte del tecnico di Bagnolo Mella.
ATTENTI A QUEI DUE
Non un dettaglio scontato l'intesa vincente sin da subito da parte della coppia titolare dei centrali difensivi, composta attualmente da Fabio Lucioni e Pietro Ceccaroni. Aver portato dalla propria parte l'uomo promozione come l'ex Frosinone ha lanciato un chiaro segnale alle formazioni concorrenti circa le ambizioni del club di Viale del Fante, così come l'ex Venezia ha conferito al pacchetto difensivo il giusto equilibrio tra solidità, duttilità ed esperienza. Un duo solido e dinamico che rende davvero la vita difficile agli attaccanti avversari che vogliono inserirsi per vie centrali. Dietro a questa coppia sorride Mirko Pigliacelli, con il portiere rosanero chiamato a davvero pochi interventi nel corso delle partite. Avversari spesso costretti a cercare soluzioni balistiche ad alto coefficiente di difficoltà dalla distanza, come nei casi di Canotto e Ciervo. Dominio nel gioco aereo, arguzia nelle letture e tempismo perfetto in sede di chiusura ed anticipo, nessun timore nel proporsi avanzando il proprio baricentro in fase di possesso. Qualità difensive impreziosite anche dal vizio del gol unitamente all'alto indice di pericolosità quando si insinuano in area avversaria sulle situazioni da palla inattiva. Il Palermo può davvero contare sui centrali di maggior spessore di tutta la categoria.
NON CHIAMATELE "RISERVE"
La qualità del reparto arretrato si evidenzia anche dando uno sguardo alla panchina che conta anche i profili di Ivan Marconi e di Ionut Nedelcearu, ovvero due titolari fissi della passata annata del Palermo, pronti ad offrire il proprio contributo anche per questo campionato con ambizioni differenti rispetto al precedente. Sapere di poter contare su questa coppia che non ha certamente sfigurato nella scorsa edizione evidenzia ulteriormente il "lusso" di questo organico. Meriti anche ai terzini a disposizione di mister Corini, come Ales Mateju che al momento non ha saltato nemmeno una gara ed è l'unica soluzione di ruolo sulla corsia di destra in attesa del recupero di Alessio Buttaro.
Sul fronte opposto la freschezza e la capacità propulsiva dei giovani Lund e Aurelio, protagonisti di una staffetta di default nell'arco dei novanta minuti varata da Corini in questo primo scorcio di stagione. Esplosività e marcate attitudini offensive per entrambi i laterali mancini della compagine rosanero, autori entrambi di un buon inizio di stagione e con ampi margini di miglioramento sul piano tattico ed in sede di copertura sul binario di pertinenza.
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