Parafrasando un famoso detto: non si può pretendere “la botte piena e la moglie ubriaca”. È giusto che la tifoseria pretenda una squadra forte e competitiva per vincere il campionato, ma è altrettanto ragionevole che anche il tifoso faccia la propria parte.
Editoriale
Palermo, il calciomercato “pieno” e il tifoso “ubriaco”
Flop spettatori in Coppa Italia, impossibile con questi presupposti pretendere calciomercato o pensare in grande
Dopo aver visto come è andato lo sbigliettamento per la partita di Coppa Italia con appena 2 mila tagliandi staccati, il ragionamento torna attuale: il calciomercato “pieno” e il tifoso “ubriaco”non è un equilibrio che può funzionare. E questo titolo, lo precisiamo, non significa che questa società abbia allestito la squadra più forte del campionato, piuttosto che senza tifosi che pagano un biglietto, anche quel poco o tanto che è stato fatto in sede di calciomercato non può essere economicamente sostenibile per qualunque club con ambizioni (sceicchi e proprietari milionari esclusi).
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Tutte le società di calcio vengono da una stagione e mezza economicamente devastante a causa del Covid in cui hanno perso incassi da botteghino e pubblicità. I proventi dalla biglietteria rimangono una delle principali fonti di introito, soprattutto per chi non ha gli incassi milionari garantiti dai diritti televisivi come in Serie A. E se giochi in Serie C e ti trovi a gestire uno degli impianti sportivi più grandi d’Italia come lo stadio “Renzo Barbera”, sei costretto a far cassa perché ci sono delle spese fisse altissime.
Nell'era dello streaming sicuramente c'è una grossa fetta di utenza che si è spostata dal seggiolino dello stadio alla poltrona di casa, ma se i tifosi non risponderanno alla riapertura degli spalti e non torneranno a riempire lo stadio, la strada sarà ancor più in salita, perché in Serie C i proventi per i club da diritti televisivi sono insignificanti. Impossibile con questi presupposti pretendere calciomercato o pensare in grande.
Situazione ancor più grave se si considera il bacino da quinta città d’Italia con 600 mila (senza contare le province) potenziali abitanti/tifosi (?) perché significa che allo stadio contro il Picerno è entrato appena lo 0,33% dei cittadini palermitani. Una percentuale troppo bassa che non si giustifica neanche con il caldo, con le ferie d’agosto o con il green pass.
Una risposta in termini di affluenza che diventa ancor più necessaria oggi per il Palermo per compensare l’assenza delle tifoserie organizzate dei gruppi ultras che hanno annunciato che, come in tante città d’Italia, non entreranno allo stadio per boicottare e protestare contro il green pass.
La prossima partita con il Latina in casa, per la prima di campionato, sarà l’occasione per i tifosi per riscattarsi. Si capirà se è vero, come abbiamo scritto ieri su Mediagol, che la tifoseria ha “tradito” i rosanero oppure se il flop spettatori con il Picerno (gara vinta dal Palermo 4-1) sia stato solo un intoppo estivo. L’augurio è di vedere il 29 agosto 18 mila spettatori allo stadio “Renzo Barbera” per la prima in casa del Palermo nel nuovo campionato di Serie C.
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