Nella sua analisi sul Giornale di Sicilia, Luigi Butera guarda al momento del Palermo con realismo ma anche con una cauta fiducia. Il punto di partenza è il distacco dalle prime posizioni: pesa, dà fastidio, ma oggi i rosanero hanno chiuso l’anno più vicini a Frosinone e Monza – attualmente in zona promozione – rispetto a quanto si potesse immaginare dopo il lungo blackout che aveva fatto riaffiorare vecchi fantasmi.
Rassegna Stampa
Palermo, GDS: “Crederci fino alla fine, il mercato può aiutare”
Il merito principale viene attribuito a Filippo Inzaghi, capace di rimettere insieme una squadra che sembrava smarrita. L’allenatore ha preso decisioni forti, anche impopolari, come l’esclusione di Brunori, e ha restituito un’identità chiara al gruppo. Non a caso rivendica di essere il tecnico con più punti da quando c’è il City alla guida del club: un dato che oggi ha un peso, ma che – sottolinea l’autore – sarebbe ancora più significativo se confermato a fine stagione.
La corsa alla Serie A resta complicata, ma non impossibile. Per restare agganciati al treno che conta, il Palermo dovrà ripartire con lo stesso atteggiamento visto nell’ultimo periodo, evitando passaggi a vuoto come quello di Avellino. Da qui in avanti non ci saranno mezze misure: per inseguire la promozione diretta servirà vincere quasi sempre e sperare che davanti qualcuno rallenti, come è già successo al Modena, senza dimenticare l’insidia Venezia. In alternativa, restano i play-off, con tutta la loro imprevedibilità.
Butera evidenzia come i rosanero non siano una squadra spettacolare, ma abbiano imparato a lottare con l’umiltà necessaria in una Serie B poco adatta agli esteti. Le vittorie contro Sampdoria e Padova vengono lette come un manifesto del possibile finale di stagione: battaglie dure, punti pesanti e margini minimi. In questo contesto pesano un’organizzazione difensiva solida e giocatori in grado di spostare gli equilibri, come Pohjanpalo e Palumbo.
Infine lo sguardo va a gennaio. Brunori è ormai considerato fuori dal progetto perché incompatibile con Pohjanpalo, ma prima di lasciarlo partire il club dovrà sostituirlo in modo intelligente. Il mercato, scrive Butera, deve essere un aiuto vero, non un riempitivo. Ed è anche da qui che nasce un motivo in più per crederci fino alla fine.
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