serie b

Palermo-Cremonese 2-2: Pari deludente con tanto di brivido finale. Più ombre che luci per i rosa, Mazzotta riacciuffa i lombardi

Prestazione piuttosto deludente della formazione rosanero: una perla balistica di Trajkovski sembra mettere la gara in discesa ma un'incertezza grave di Brignoli regala il pari ai lombardi. Cremonese capace di ribaltare il risultato, pari finale...

Mediagol2

Alla fine è andata anche bene.

Quando Carretta si è involato, sciorinando un coast to coast tra le maglie larghe della provata retroguardia rosanero, in beata solitudine davanti a Brignoli, il pubblico del Barbera ha trattenuto il fiato, tremando almeno quanto la panchina di Bruno Tedino. Correva l'ultimo minuto di recupero, ed il numero trenta grigiorosso aveva semplicemente l'imbarazzo della scelta, prima di correre ad assaporare il gusto dolce della vittoria: piazzare la sfera di giustezza sul palo lontano, scaricare sul compagno in sovrapposizione al suo fianco, dribblare il portiere rosanero, ormai quasi rassegnato a consegnarsi all'avversario,  depositando la sfera nella porta sguarnita. Carretta ha invece optato per una violenta conclusione centrale che ha graziato il Palermo, rimbalzando beffardamente sulla traversa le chance di blitz in extremis degli uomini di Mandorlini.

Il Palermo ha pareggiato una gara che pareva serenamente in grado di gestire e vincere, capitalizzando una perla balistica di Trajkovski nel cuore del primo tempo, ma che ha seriamente rischiato di perdere in virtù di una serie di errori individuali, delle conclamate difficoltà in sede di armonia e fluidità di manovra, degli equilibri labili ed approssimativi tra i reparti ancora chiaramente da registrare.

La Cremonese è oggettivamente parsa formazione quadrata, più brillante sotto il profilo atletico e lineare nell'imbastitura della manovra, dotata di coralità ed una fase di costruzione apprezzabile, esaltata da intensità e buoni automatismi nella tessitura delle trame offensive.

La prodezza di Trajkovski, superbo destro a giro dai venti metri, aveva dato una bella botta di adrenalina in casa rosa, dopo una ventina di minuti di sostanziale e passivo equilibrio.

Ritmo e fluidità della manovra degli uomini di Tedino erano tutt'altro che irresistibili, un paio di brillanti percussioni sul versante destro firmate Salvi, poi poco altro, con Trajkovski e Falletti che faticavano a trovare tempi di gioco e connessione ideale tra le linee e Puscas che pativa la totale mancanza di verticalità nella costruzione del gioco. Troppi gli errori di concetto ed esecuzione in sede di palleggio, specie da parte di un Mato Jajalo più impreciso e meno intenso rispetto ai suoi consueti standard di rendimento. Falletti è parso piuttosto avulso dai meccanismi collettivi, si è mosso molto ma si è di fatto acceso poco, complice un'intesa con i compagni ancora da affinare ed una condizione fisica non ancora al top.

Già nella seconda parte della prima frazione, il Palermo aveva anzitempo abbassato il baricentro e limitato la proposta offensiva, lasciando, dopo il vantaggio capolavoro del macedone, l'iniziativa alla compagine di Mandorlini.

Sofferenza palese in fase di non possesso, in particolar modo sulle corsie. Salvi, efficiente e puntuale in sede di spinta, ed in particolare Mazzotta, apparso in netto ritardo sul piano atletico, hanno patito oltremodo in fase di copertura.

Un paio di percussioni sull'esterno firmate Emmers e Arini mettevano i brividi a Brignoli, quindi i giocatori grigiorossi protestavano con veemenza per un fallo di mano di Rajkovic  in area di rigore, piuttosto evidente, che stoppava una conclusione a colpo sicuro dello stesso Arini.

Dopo un discreto avvio di ripresa, coinciso anche con il cambio di modulo forzato (fuori Szyminski per infortunio, dentro Haas con relativo passaggio al 4-3-2-1), l'incredibile errore di Brignoli che di fatto regalava il pari a Strefezza, calcolando in modo goffamente errato la traiettoria di un cross a rientrare all'apparenza innocuo. Mazzata psicologica per un Palermo che ha fatto fatica a riordinare le idee, nonostante la mossa di Tedino alla ricerca di maggior peso specifico in the box con l'ingresso di Nestorovski per Falletti .

Quando il tecnico richiama in panchina Puscas, buona la sua prova nella ripresa, per Moreo, la Cremonese trova addirittura il vantaggio con l'incornata di Mogos, lieto di staccare più in alto di tutti con la difesa rosanero svagata, e incredibilmente statica, su un corner da sinistra. La reazione furiosa dei rosanero produce un'incornata di Nestorovski sventata da Radunovic ed il pari a tempo scaduto a firma Mazzotta, con il laterale palermitano lesto a ribadire in rete una corta respinta dell'estremo difensore lombardo su bel destro di Haas. Preziosa la torre di Moreo nella circostanza che ha innescato la conclusione ben indirizzata dell'ex Atalanta.

L'occasione clamorosa capitata in pieno recupero agli uomini di Mandorlini l'abbiamo già descritta con dovizia di particolari. Con il punto arrivano i fischi, legittimi e meritati, per una prestazione deludente, ricca di errori difensivi, criticità evidenti di natura sia tecnica che fisica, soliti cronici limiti di qualità e concretezza nello sviluppo della fase offensiva. Prova opaca, nel corso della quale il Palermo ha denotato evidenti lacune in termini di tenuta atletica e mentale, nonché di equilibrio sul piano tattico, perdendo spesso compattezza e idonee distanze tra i reparti, restando per larghi tratti in balia dell'avversario.  La squadra di Tedino non ha mai dato la sensazione di avere in dote lucidità, personalità ed energie sufficienti a leggere sviluppo e contingenze della gara, dettandone tempi, dinamiche ed inerzia, come si conviene ad una squadra di rango per la categoria.

Non certo un buon viatico per chi nutre palesate ambizioni di vertice in questo lungo ed estenuante torneo cadetto.