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Palermo-Catania, il derby di Sicilia torna in Serie C: riti, sogni e speranze dei tifosi per la partita dell’anno

Coreografia di Palermo-Sampdoria del 2010 (ph. Getty)

Torna il Derby di Sicilia in Serie C nell'era del Covid-19

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Sono passati 7 lunghissimi anni dall’ultimo derby di Sicilia, era il 24 novembre 2013, quando a fare infiammare ed esplodere di gioia il pubblico di fede rosanero sugli spalti dello stadio “Renzo Barbera” ci pensarono Miccoli ed Ilicic (con una doppietta).

Erano altri tempi, verrebbe da dire, altri campioni, un altro pianeta calcistico per entrambe le compagini. Il Derby di Sicilia sconta un’assenza lunga quasi un decennio, che nel frattempo ha visto Palermo e Catania viaggiare su due binari differenti, per poi ritrovarsi, loro malgrado, nell’inferno della Serie C. Sarà comunque il derby della rivalsa, sia per i rosanero (ancora a caccia della sua prima vittoria in questo campionato), sia per gli etnei, dopo il sonante tonfo per 4-1 rimediato contro il Bari.

Il tifoso aspetta questa sfida per un intero anno (immaginate quando ne passano 7), già dal giorno in cui vengono stilati i calendari si parla di derby: “Quannnu è a paittita c’ù Catania?”, “Quannu si gghioca u ddebbi?”. E’ un chiodo fisso, un pensiero continuo su entrambe le principali sponde calcistiche dell'isola Le gare nel corso della stagione le giochi tutte, le puoi anche perdere tutte, ma nell'immaginario collettivo del tifoso sfegatato il derby no! Il tragitto verso lo stadio è già un corollario di rituali profani, tra speranze, timori e scaramanzie di ogni sorta. La partita del tifoso modello la si prepara già da casa, scegliendo la maglia da indossare, la sciarpa da mettere al collo o da legare al polso. Si entra in auto per andare verso il teatro della sfida con un pensiero fisso “Vincere, dobbiamo Vincere!” e si commenta lungo tutto il percorso, in compagnia degli amici, che da quel momento diventano i tuoi sodali emotivi. Si parcheggia l’auto ed il passo diventa sempre più incalzante e frenetico. Ed è lì che tutto assume un’aria particolare, suggestiva, calcisticamente mistica. Anche una possibile pioggia, diviene un segno dal cielo, come una benedizione. Nulla conta oltre al derby. E si arriva con trepidazione dinanzi al piazzale dello stadio, entrando come in universo parallelo. Come quando Pinocchio e Lucignolo arrivano nel “Paese dei balocchi”.

In chiave enogastronomica si innesca una sfida nella sfida! A Palermo ci si mescola col profumo delle “stigghiola”, dei panini”c’à mievusa” o con “panelle ecrocché”. A Catania si va di panini con carne di cavallo, salsiccia di cavallo (rigorosamente grigliati alla brace). Il tutto da accompagnare con una buona birra “atturrunata”(a Palermo) o selz limone e sale “aggilatu”, per i tifosi catanesi. E fra le bancarella di “calia e simienza” (“u passatiempu r’à ruminica”), e venditori di sciarpe, maglie e bandiere della propria squadra del cuore, ci si inoltra in prossimità di quella galassia magica che per oltre novanta minuti congloba e aggrega soggetti di estrazione socio-culturale e dimensione professionale totalmente diverse, baciate da una sorta di indissolubile ed inedita complicità in nome dell'amore per i proprio colori sociali.

Certo, questo è anche il derby edizione 2020-2021, un anno anomalo e sciagurato. Non solo in chiave calcistica, purtroppo. La pandemia da Covid-19 che imperversa in tutto il mondo, oltre a stravolgere e condizionare le vite di ognuno di noi, ha fisiologicamente inibito e modulato la passione di tutti i tifosi di calcio nel mondo.

Quest’anno il derby si vivrà esclusivamente dal divano di casa propria, davanti le TV, per via dei vari decreti ministeriali e delle misure preventive di carattere igienico e comportamentale finalizzate a ridurre il rischio di contagio. Ma il derby è sempre il derby! Non c’è DPCM che possa attutire ed anestetizzare del tutto l’ardore e l'amore che ogni tifoso, palermitano o catanese, sente dentro per la propria squadra del cuore . E lunedì sera, alle 21.00, andrà in scena al "Renzo Barbera" ill derby n°85 della storia. Sarà, ancora una volta, Palermo-Catania, Santa Rosalia contro Sant’Agata, Mondello contro LaPlaia. Chi vincerà? Il cannolo o la "minna di S. Agata"? L’arancina o l’arancino?

Bentornato, caro, vecchio, magico Derby!

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