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Palermo, il ds Castagnini: “Io, il Catania e quei derby. Domani dobbiamo vincere. Ai tifosi dico…”

Le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo del Palermo

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"Era diverso il calcio allora, anche nei rapporti umani. Quante amicizie sono nate tra noi giocatori e voi giornalisti. Si usciva pure insieme la sera, ricordi lieti anche se bisogna accettare la nuova realtà e il calcio di oggi".

Parola di Renzo Castagnini. Il direttore sportivo del Palermo, intervistato ai microfoni de 'La Sicilia', si è espresso in vista del derby di Sicilia: lunedì sera, allo Stadio "Renzo Barbera", dopo sette anni e mezzo di distanza, andrà in scena la sfida tra Palermo e Catania. Non una partita come le altre per l'esperto dirigente rosanero, che ha vestito la maglia rossazzurra nel corso della sua carriera da calciatore.

"Il derby per me sarà una partita particolare? Sì, certamente, ho sposato una catanese (è Renata Finocchiaro, ex pallavolista) e abbiamo pure casa a Catania anche se abitiamo, anzi ci abitano più lei e nostra figlia Ramona che oggi fa l’avvocato a Reggello in provincia di Firenze dove sono nato io. Dico ci abitano più loro perché io sono sempre in giro con il mio lavoro e ora eccomi qui a Palermo", sono state le sue parole.

CATANIA -"Arrivai a Catania e subito una promozione dalla C in B? Non la dimenticherò mai. In maglia rossazzurra giocai tre campionati dal 1979 al 1982 con oltre ottanta

presenze. Renata e mia figlia vengono spesso, io quando posso anche se come vedi adesso lavoro sull’altro versante della Sicilia e vivo in questa meravigliosa Isola. La professione però m’impone d’interessarmi solo del Palermo. Figurati se non ricordo Roberto Sorrentino, Piga, Borghi, Morra, Barlassina, Frigerio. Giovannone Bertini che purtroppo non è più tra noi e potrei continuare ancora, ma l’elenco è lungo, molto lungo. Mi hanno dato tanto anche i due allenatori, De Petrillo prima e sor Guido Mazzetti dopo. Diversi tra loro ma entrambi bravi. Io tra i pupilli del presidente Massimino? È vero, ci sentimmo spesso dopo che lasciai il Catania. Era un tifosissimo prima che presidente, una persona buona. Gli volevo bene".

IL DERBY -"Ne ho giocati tanti? Almeno quattro con due vittorie, una sconfitta, credo un pareggio ovviamente tutti in maglia rossazzurra. Ma lo sport non ammette sentimentalismo. Noi veniamo da un brutto e sfortunato periodo e lentamente stiamo tornando alla normalità dopo i tanti giocatori risultati positivi al Covid. Dobbiamo vincere, non c’è dubbio. Siamo una squadra competitiva con un progetto biennale e alle spalle c’è una società solida. Il primo passo importante dovrà essere la conquista della Serie B e abbiamo un buon potenziale tecnico. Il Catania è una buona squadra, ben costruita. Anche loro hanno avuto diversi giocatori fuori combattimento sempre meno rispetto a noi, ma in un derby può sempre accadere di tutto. Il campo ci dirà chi merita di più".

I TIFOSI -"I nostri sostenitori sono straordinari e ci hanno dato prova del loro attaccamento alla squadra aiutandoci anche nei momenti difficili, sfortunati. Stavolta non ci saranno fisicamente, ma i ragazzi giocheranno per loro. Di sicuro vedere le tribune del Barbera vuote farà venire la malinconia ma che possiamo fare?" ha concluso Castagnini.