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Palermo, casting per il nuovo ds: in lizza un poker di candidati, situazione e dettagli…

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RINAUDO - Una candidatura autorevole ed in linea con i requisiti tracciati dalla nuova proprietà è certamente quella di LeandroRinaudo. Una buona carriera da calciatore, frenata al culmine della sua evoluzione da alcuni significativi infortuni, condita da 123 presenze in Serie A e ben 213 tra i professionisti. L'ex centrale difensivo di Napoli e Siena, con una sfortunata parentesi alla Juventus, ha provato la gioia di indossare la maglia rosanero in massima serie in due diverse tranche, nel 2005-2006 e nel 2007-2008, impreziosite da una doppietta al "Barbera" nella fase a gironi di Coppa Uefa. Il suo percorso da dirigente ha inizio nel 2016, sotto l'ala protettiva di un totem del ruolo come Giorgio Perinetti. Uno stage formativo da matricola a Venezia, nel corso del quale l'ex calciatore palermitano si distingue per linearità, metodo e capacità di apprendimento, divenendo ben presto braccio destro dell'esperto dirigente romano.

Prima stagione caratterizzata proprio dalla vittoria del campionato di Serie D con il club lagunare, e scia di successi che si protrae anche nell'annata seguente con il trionfo in Serie C e la conquista della Coppa Italia di categoria.Rinaudo cresce gradualmente ma con profitto sotto il profilo manageriale e relazionale, facendosi apprezzare dagli addetti ai lavori per competenza, abnegazione e serietà. Quando Giorgio Perinetti lascia il club lagunare nell'ottobre del 2017, Rinaudo si guadagna la promozione al ruolo di direttore sportivo della società di JoeTacopina, dimostrando ben presto di aver fatto tesoro degli insegnamenti di Perinetti e di essere pronto per camminare con le proprie gambe. Lo straordinario percorso del Venezia di Inzaghi, partito con l'obiettivo salvezza e giunto fino alla semifinale playoff persa contro il Palermo di Stellone, vale a Rinaudo il riconoscimento del miglior direttore sportivo della Serie B al termine della stagione 2017-2018. L'esperienza di Cremona si conclude anzitempo per divergenze di vedute con la proprietà, ma l'organico allestito dal giovane dirigente palermitano chiude la regular season ad un solo punto dai playoff, obiettivo stagionale dichiarato dal club grigiorosso. Profilo giovane ma con referenze già apprezzabili, oltre che gradito alla piazza, Rinaudo implementerebbe certamente la dose di palermitanità  in seno ad una proprietà che vuole fare della valorizzazione delle professionalità locali un vero tratto distintivo.

 

CASTAGNINI- Nutrito e di tutto rispetto è il profilo di Renzo Castagnini, ex calciatore classe 1956, che da dirigente ha collezionato una promozione dalla C alla B, seppur datata 1994, con la Salernitana. Quindi un trascorso professionale variegato nel ruolo di direttore sportivo tra Catania, Cosenza, Genoa, Vicenza e Piacenza, prima di diventare responsabile dello scouting del settore giovanile della Juventus dal 2008 al 2010. Dopo l'esperienza a Barletta torna in sella nel 2015 in qualità di ds del Brescia prima di chiudere la sua esperienza con le Rondinelle nel dicembre 2017, sollevato dall'incarico dal nuovo proprietario Massimo Cellino. Candidatura vagliata con particolare attenzione da Rinaldo Sagramola che conosce a menadito attitudini e peculiarità di Castagnini per aver condiviso con lui due esperienze professionali a Vicenza e Brescia. Nell'ultimo periodo, non ricoprendo incarichi ufficiali, Castagnini avrebbe svolto e fornito in modo informale opera di consulenza esterna in materia di scouting per alcune note società di management e consulenza sportiva . L'ex ds del Brescia, potenzialmente tra i profili in cima alle gerarchie di Rinaldo Sagramola, starebbe riflettendo al cospetto dell'ipotesi di accettare la corte del nuovo Palermo ed avrebbe manifestato  qualche riserva ancora da sciogliere.

 

CRISTALLINI - Altra candidatura valutata dalla dirigenza di Hera Hora è quella dell'ex calciatore di Torino eBologna, Paolo Cristallini. Al termine della sua carriera agonistica nelle file del Vicenza, Cristallini intraprende il percorso dirigenziale insediandosi in un ruolo a metà tra direttore dell'area tecnica e team manager, come figura filtro tra società e squadra.  Quindi un'escalation da direttore sportivo a direttore generale sempre nei quadri societari del club biancorosso che lo porta a divenire uomo simbolo dello storico sodalizio veneto fino al divorzio professionale consumato nel 2016. In seguito, Cristallini vive un'esperienza fugace di circa quattro mesi, tra dicembre 2017 e marzo 2018, al fianco di Nicola Salerno ed alle dipendenze di Massimo Cellino. La modalità di affiancamento in qualità di figura coadiuvante del ds di riferimento, Cristallini la ripercorre anche al Sassuolo, nelle veste di vice di Giovanni Rossi e Responsabile dello Scouting del club emiliano.

LANERI - Un profilo per esperienza e percorso professionale a misura di categoria è certamente quello di AntonelloLaneri. L'ex calciatore siciliano, nativo di Leonforte e classe 1963, ha costruito prevalentemente entro i confini dell'isola la sua carriera di dirigente vincendo per ben tre volte, due a Siracusa ed una con l'Akragas, il campionato di Serie D. Dopo i primi passi a Vittoria, dove si distingue per la capacità di ottimizzare al meglio un budget risicato in sede di mercato, Laneri mette la firma sul ritorno tra i professionisti del Siracusa nella stagione 2008-2009 in cui la corazzata aretusea fa il vuoto staccando la seconda classificata di ben 17 lunghezze. Doppio salto in Lega Pro Prima Divisione e promozione in B sfiorata nell'annata 2011-2012, campionato in cui la compagine guidata da Sottil in panchina e Baiocco sul campo subisce una penalizzazione per inadempienze amministrative che compromette la sua cavalcata e vede infrangersi il sogno ai playoff. Dal sogno della cadetteria alla mancata iscrizione al campionato successivo il passo è breve. Il salto tra i professionisti con l'Akragas è datato 2014, il bis con gli aretusei, sempre con Sottil e Baiocco, si materializza l'anno successivo. Un primo abboccamento con il Palermo, ben presto scemato, nell'estate del 2017. Laneri porterebbe in dote un patrimonio di conoscenza delle dinamiche della categoria e del calcio siciliano certamente di rilievo, al contempo la capacità di gestire ambizione e pressioni di una piazza blasonata ed esigente, chiamata a vincere subito, senza alcun margine di errore, per ambizione e tradizione, è oggetto di comprensibile riflessione dalle parti di viale del Fante. Numeri e risultati in categoria sono inconfutabilmente dalla sua parte, nelle ultime ore le quotazioni di Antonello Laneri nella corsa al ruolo di direttore sportivo del nuovo Palermo sarebbero in significativa ascesa.

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