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CASTING DS PALERMO

Palermo, casting ds: bivio Rinaudo ed incastro di Bigon. Profili vagliati, idea Rossi

Palermo calcio
Palermo FC che si appresta a congedare Leandro Rinaudo dopo un biennio dirigenziale e vaglia vari profili per il ruolo di ds del futuro
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La rivoluzione in seno a comparto manageriale ed area tecnica prende forma in casa Palermo. Tutto da rifare o quasi, al culmine di una stagione tribolata, controversa ed obiettivamente deludente in relazione alle aspettative della vigilia. Il binomio dirigenziale composto da Giovann9i Gardini e Riccardo Bigon si sta adoperando alacremente al fine di ottimizzare il puzzle rosanero a tutti i livelli, rimuovendo alcune tessere per incastonarne altre ritenute maggiormente funzionali al perseguimento dell'obiettivo. Il Palermo edizione 2024-2025, al terzo anno di gestione City Football Group, dovrà puntare senza indugi alla promozione diretta. Allestendo un organigramma dirigenziale ed una rosa in grado di primeggiare nel prossimo torneo cadetto.

Nelle prossime ore sarà di fatto certificato il congedo dal club di viale del Fante di Leandro Rinaudo, direttore sportivo in essere ed in carica nell'ultimo biennio. Contratto che scadrà il prossimo trenta giugno e fiducia che non verrà rinnovata. Da calciatore prima, da dirigente del settore giovanile poi, fino alla direzione sportiva della prima squadra, Rinaudo ha compiuto un percorso formativo ed articolato, brillando per dedizione alla causa, senso di appartenenza al club e profondo attaccamento ai colori rosanero. Dopo le esperienze di Venezia e Cremona, si è rimesso in gioco nella sua città natale, aggiornandosi, evolvendosi professionalmente ed impreziosendo il suo bagaglio dirigenziale in una holding di comprovata caratura mondiale nel mondo del calcio. Con umiltà e pacatezza ha cercato di fornire il suo contributo di competenza ed esperienza in materia di campo e spogliatoio, cercando di affinare capacità negoziali e diplomatiche e di plasmare al meglio il suo profilo, rendendolo quanto più conforme e funzionale possibile al mondo CFG. Si è reso protagonista di buone intuizioni e di qualche errore di valutazione, allestendo sulla carta una rosa di livello, seppur con qualche omissione in alcuni ruoli chiave, come vidimato dai giudizi lusinghieri di critica e addetti ai lavori al termine delle ultime due sessioni di calciomercato. L'ex centrale difensivo di Napoli e Juventus ha probabilmente pagato dazio alla giovane età, ma si è sempre assunto, spesso suo malgrado, con spalle larghe e giusta dose di  aziendalismo insite nella concezione del ruolo nella galassia citizens, la paternità di decisioni e scelte, quantomeno, e non sempre del tutto, condivise con i vertici manageriali. Quest'ultimi hanno gerarchicamente e legittimamente fatto valere il loro peso specifico sul piano decisionale, specie in presenza di una fisiologica divergenza di vedute. Il ragazzo nativo della Kalsa è pronto o quasi per intraprendere un percorso in cui misurare il suo attuale spessore manageriale, magari in un contesto in cui goda di maggiore centralità ed autonomia sul piano strategico ed operativo.

Il CFG vuole orientarsi su una tipologia diversa di direttore sportivo. Le figure a tutto tondo e tendenzialmente accentratrici di Petrachi e Meluso, seppur stimate e sondate approfonditamente, cozzano concettualmente con la morfologia della struttura attuale. L'identikit tracciata dalla holding inglese di proprietà araba è piuttosto chiara: background professionale significativo e di prestigio, capacità diplomatiche e relazionali, propensione e padronanza con le più moderne modalità di sviluppo ed elaborazione dati applicati allo scouting su scala mondiale, perfetta conoscenza della lingua inglese, stile british e physique du role.

Un manager  in linea con le tendenze gestionali nel calcio moderno, sempre più improntate alla ripartizione settoriale di ruoli e mansioni in relazione a competenze specifiche e singole peculiarità. Un tassello che si incastoni sinergicamente portando il suo contributo di idee, professionalità e conoscenze, senza invadere l'area prettamente dirimente e decisionale che ha indiscutibilmente in Riccardo Bigon il riferimento sommo in ambito tecnico ed in Giovanni Gardini il polo manageriale sul piano amministrativo e della gestione trasversale in termini economici e di pianificazione complessiva. La scelta di Alessio Dionisi in qualità di prossimo allenatore della compagine rosanero, di fatto già ponderata e compiuta dal binomio Gardini-Bigon, ancor prima di concertarla con l'eventuale nuovo ds,  è una circostanza piuttosto esplicativa. Occhio a Giovanni Rossi, esperienza, competenza e spiccate doti relazionali e manageriali: background di assoluto lignaggio in qualità di responsabile del settore giovanile della Juventus nell'era Marotta ed icona dirigenziale del Sassuolo fin dai tempi della scalata del club neroverde dalla Lega Pro ai fasti della massima serie. Rossi, secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Mediagol.it tra le opzioni vagliate con attenzione in viale del Fante in queste ore, è stato brillantemente in grado di costituire un binomio perfetto, performante e complementare con Giovanni Carnevali, prima della chiusura del suo rapporto con la società emiliana dopo la retrocessione in B del campionato da poco concluso. Anche il profilo di Matteo Tognozzi è tenuto in grossa considerazione, dirigente giovane e con grande cognizione in materia di scouting come dimostrato nei sei anni di mandato alla Juventus in qualità di responsabile. Ultima stagione da ds al Granada in Liga. Il casting per il ruolo di nuovo ds del Palermo è entrato nel vivo: questa settimana potrebbe chiudersi il cerchio e non è da escludere l'inserimento di qualche outsider al momento vagliato sotto traccia dal CFG.