serie c

Palermo-Avellino 1-0: Floriano implacabile dagli undici metri, i rosanero la spuntano in una sfida ad alta tensione

Palermo coeso ma poco brillante che si impone con carattere sugli irpini

Mediagol8

Brutta, sporca e cattiva. 

Palermo ed Avellino hanno dato vita ad una di quelle sfide rudi, intense e spigolose. Contese di muscoli e nervi in cui garra e sagacia contano molto di più di cifra tecnica e qualità del gioco espresso. L'importanza della posta in palio, la consapevolezza del valore assoluto dell'avversario, l'impellenza di vincere ai punti il primo round di un match lungo tre giorni e condensato in centottanta minuti. Premesse tangibili tra le pieghe di una gara ad altissima tensione, più volte sul punto di straripare in termini di vis agonistica e tenuta nervosa dei protagonisti sul rettangolo verde.

Il Palermo ha stentato, arrancato sofferto. Si è rimodellato, tatticamente e mentalmente, cammin facendo. Ha tenuto botta stringendo i denti, ma senza mai realmente trovare il giusto bandolo della matassa nella prima frazione. Si è compattato ed animato in una ripresa in cui ha trovato distanze e intensità, pur senza brillare sul piano di fluidità e ricercatezza nello sviluppo delle sue trame offensive.

Filippi ha interagito con acume e profitto in corso d'opera dalla panchina. Conferendo ordine, equilibrio, freschezza.

Cambi azzeccati e pedine ricollocate al posto giusto per raccogliere il premio del vantaggio nello scorcio finale di match. Floriano ha inventato, ispirato e concluso. L'ex Foggia ha confezionato l'imbucata vincente per l'inserimento di Broh, steso in area dall'ingenua trattenuta di Dossena. Sempre il numero sette di Filippi si è zavorrato la responsabilità di calciare un rigore dall'inestimabile peso specifico in ottica qualificazione. Lucido, risoluto e freddo, Floriano ha esaltato con la sua esecuzione dagli undici metri l'indole pugnace di una squadra che non ha mai smesso di crederci.

L'asticella si è alzata in modo evidente. Organizzazione, solidità, statura complessiva della compagine di Braglia hanno creato non pochi imbarazzi per quasi un'ora di gioco ad un Palermo stanco e non sempre lucido. Rosanero in chiara difficoltà nei meccanismi chiave in fase di non possesso, Doda e Broh hanno fatto fatica in ripiegamento, così come Valente in un primo tempo in cui la squadra non ha mai trovato distanze e connessioni ideali. Pressing ed aggressività irpine toglievano tempo e spazio alla formazione rosanero, che non è quasi mai riuscita a conferire linearità e fluidità alla sua manovra.  Tito e Ciancio erano due frecce dardeggianti, Carriero sempre vivace e pericoloso dalle parti di Pelagotti.

Un paio di rischi figli di disattenzioni in marcatura, qualche mischia da brivido, Pelagotti pronto nello svolgere qualcosa in più dell'ordinaria amministrazione.

Quindi Kanoute che si accende in percussione nel finale di frazione e De Rose che scalda dal limite le mani a Forte. Sembra il preludio alla metamorfosi rosa nella ripresa.

Accardi rileva Marong nell'intervallo. Floriano e Silipo subentrano a Santana e Saraniti.  Peretti dà il cambio a Doda, Accardi si alza da esterno sul binario destro. Valente torna arrembante in progressione e chiama Forte alla parata in tuffo dopo pochi giri d'orologio. Il Palermo cresce e diviene più lineare ed avvolgente nella circolazione della sfera senza, tuttavia, riuscire ad elevare il suo indice di pericolosità. I tentativi di innescare gamba e rapidità di Valente e Kanoute si infrangono su sinergia e tempismo della retroguardia di Braglia, brava ad attuare la tattica del fuorigioco.

Il Palermo tesse la sua tela con pazienza in attesa del varco propizio. Ci pensa con l'esterno destro Floriano a squarciare la densità irpina: la sua verticalizzazione premia l'inserimento di Broh nel cuore dei sedici metri e dà origine alla concessione del penalty per i padroni di casa. Il fantasista di Filippi non sbaglia dal dischetto e schiude le speranze siciliane di proseguire il cammino sul sentiero dei playoff. Frustrazione e rabbia calcistica dell'Avellino sbattono sulla traversa in pieno recupero. Cuore, carattere ed un pizzico di buona sorte regalano il sorriso agli uomini di Filippi. Nulla è ancora deciso in ottica qualificazione, ma il Palermo si guadagna il diritto di provare a superare anche questo probante scoglio con due risultati su tre a disposizione nel retour match del Partenio in programma mercoledì sera.