Fabrizio Miccoli, l’ex capitano del Palermo, si è impegnato a fondare una scuola di calcio alla Kalsa, storico quartiere di Palermo, in collaborazione con la Fondazione Falcone. L’iniziativa è emersa a seguito di un incontro riservato con Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della Fondazione a lui intitolata. Questo gesto rappresenta per Miccoli un modo concreto di riconciliarsi con la memoria del magistrato, dopo che in una conversazione intercettata nel 2011, aveva utilizzato parole offensive contro di lui, riferendosi a Falcone come “quel fango”.
Il Progetto
Pace tra Miccoli e Maria Falcone: nasce un progetto per i giovani alla Kalsa
L'IMPEGNO DELL'EX 10 ROSANERO
—Miccoli, che ha già scontato una pena di tre anni e tre mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ha espresso un sincero pentimento per quanto accaduto e ha ribadito la volontà di rimediare con un’azione tangibile a favore della comunità palermitana. Maria Falcone, che ha accettato le scuse dell’ex calciatore, lo ha invitato a realizzare un progetto dedicato ai bambini della Kalsa, un quartiere difficile di Palermo, con l’obiettivo di sottrarli alla strada e offrire loro opportunità di crescita attraverso lo sport.
UN IMPEGNO PER LA KALSA
—Alla Kalsa, sede della Fondazione Falcone presso Palazzo Jung, Miccoli ha proposto la creazione di una squadra o una scuola di calcio. “So fare solo calcio” ha ammesso l’ex giocatore, sottolineando come l’iniziativa sia per lui il modo migliore per dimostrare il suo impegno nel sostenere i giovani e la comunità palermitana. Un progetto che ha come obiettivo quello di offrire ai ragazzi del quartiere una via di riscatto, lontano dalle influenze negative della criminalità.
La Kalsa, peraltro, è il quartiere di origine non solo di Falcone e Borsellino, ma anche di Mauro Lauricella, figlio del boss Salvatore “Lo Scintilluni”, con cui Miccoli aveva intrattenuto rapporti in passato, culminati in un coinvolgimento in un’estorsione ai danni di un imprenditore. Lauricella, come Miccoli, ha scontato la sua pena, e ora l’ex capitano rosanero guarda avanti con l’obiettivo di contribuire alla comunità.
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