Rassegna Stampa
Modena, Corriere dello Sport: “Di Mariano mette da parte il cuore”
Nel suo pezzo per il Corriere dello Sport, Stefano Ferrari racconta la rinascita calcistica di Francesco “Checco” Di Mariano, uno dei protagonisti del sorprendente avvio di stagione del Modena. Arrivato in gialloblù nell’estate scorsa come parte della trattativa che aveva portato Antonio Palumbo al Palermo, l’attaccante è passato in poche settimane dall’essere considerato un semplice contorno di mercato a uno dei punti fermi dell’attacco di Andrea Sottil.
Come sottolinea il quotidiano, a Modena in molti ammettono oggi di averlo sottovalutato. Inizialmente visto solo come “il conguaglio” di un’operazione da due milioni di euro, Di Mariano ha conquistato tutti grazie alla sua imprevedibilità e alla capacità di incidere in campo. Intorno a lui, scrive Ferrari, ruotano ora gli altri attaccanti della squadra – da Gliozzi, capocannoniere, ai più quotati Mendes e Defrel – ma nessuno finora ha garantito la stessa continuità di rendimento.
Il giocatore, definito “troppo forte per ammorbidire Sottil”, ha persino messo in discussione le gerarchie offensive, superando nelle gerarchie anche Beppe Caso, uno dei nomi più attesi in estate ma ancora fermo ai box dopo il mancato trasferimento all’Empoli.
La prossima sfida al “Barbera” avrà però un sapore speciale per Di Mariano: l’attaccante tornerà nella sua città, nello stadio dove è cresciuto e che ha lasciato solo pochi mesi fa. Un ritorno dal forte valore simbolico, che lo metterà di fronte ai suoi ex compagni e al suo passato recente in rosanero.
Ferrari definisce la partita contro il Palermo “un crocevia di emozioni e di confronti”: da un lato Palumbo, ex idolo di Modena ora protagonista in Sicilia, dall’altro Di Mariano, che cerca la sua consacrazione definitiva proprio contro la squadra che lo ha visto nascere e crescere calcisticamente.
Una sfida nella sfida, dunque: due squadre al vertice, due storie intrecciate e due uomini simbolo uniti da un destino incrociato — quello di dimostrare, ognuno a modo suo, di non essere mai stati davvero “sottovalutati”.
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