"Anche alla mia età, si cresce. A volte, la passione ti fa accettare situazioni complicate e commettere errori. Mi hanno chiamato tantissime società, piazze di rilievo, anche di B. Non ho accettato. Tempo fa, un giornalista mi disse che insegno calcio ma non faccio spettacolo. Aveva ragione", così Pasquale Marino sulle colonne del noto quotidiano "La Repubblica-Palermo". Il doppio ex di Palermo e Spal ha rilasciato un'interessante intervista in vista del match tra le due squadre in programma sabato al "Renzo Barbera" e valido per la trentaseiesima giornata di Serie B. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.
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Marino: “Una proprietà forte non sbandiera sogni. Palermo-Spal sarà decisiva”
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PROPRIETÀ PALERMO- "Una proprietà forte possiede anche l’umiltà di puntare al consolidamento della propria struttura senza sbandierare sogni per dedicarsi, in futuro, ad obiettivi più importanti. I veri progetti si formano in maniera graduale anche per diminuire le responsabilità di staff e giocatori".
IL LAVORO DI CORINI- "Per carattere ed educazione difendo e rispetto i colleghi. I rosanero sono ancora in corsa e quando si cambiano tanti calciatori, staff tecnico e si parte in ritardo le attenuati non mancano. Penso sia stato fatto un buon lavoro, la ciliegina potrebbe arrivare dai play-off. Il Palermo diventerebbe la mina vagante. Ha personalità ed elementi come Verre che molti si sognano".
PALERMO-SPAL- "Sarà decisiva: per Corini che gioca per centrare gli spareggi e per Oddo, ormai all’ultima spiaggia. Ma chi, poteva prevedere che Benevento, Brescia, Spal e lo stesso Perugia rimanessero invischiati nei bassifondi della classifica? Questa B è assurda. Basti pensare che sei squadre in due punti si giocano l’accesso ai play-off compreso il Venezia autore di una clamorosa rimonta con cinque vittorie in sei partite e con un Pohjanpalo scatenato e capocannoniere con Lapadula".
I SINGOLI- "Sala e Segre hanno conoscenza della categoria. Marco ha qualità nell’attaccare gli spazi e sa crossare. Entrambi potranno essere utili per una futura promozione in A. Nedelcearu è un leader silenzioso. Magari non ti prenderà otto in pagella ma è un professionista molto serio. Stulac ha avuto sfortuna per l’infortunio. Indispensabile? A Empoli era chiuso da Ricci che, per me, sarà in pianta stabile in nazionale. Davanti alla difesa è uno dei migliori. Tutino bluff? No, ha solo bisogno di fiducia e continuità. Pigliacelli mi sorprese per temperamento: quando giocava con i piedi, in alcuni casi eccedendo; ma anche perché ha subito puntato al posto di Pelizzoli, il vice capitano reduce dalla serie A. Di lui ricordo un particolare che mi fece “morire”: a Frosinone, il Trapani perdeva per uno a zero e a pochi minuti dalla fine, Mirko, dopo una parata, partì palla al piede fino all’area avversaria e propiziò un’azione che per poco non portava al pareggio. Ne parlarono giornali e tv ed è diventato virale sul web. Brunori?Una vera sorpresa, anche in B, e in odore di azzurro. Mancini sa che tra le grandi che puntano allo scudetto e all’Europa, ci sono pochi italiani. Brunori ha colpito con i fatti: è un attaccante moderno che non dà riferimenti, mobile e dinamico, valori straordinari per il Ct ed essenziali per raggiungere i play off. Poi, chissà…".
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