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Iachini-Mediagol: “Palermo è da A. Parma, ecco cosa non è andato. Io e Guardiola…”

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Il tecnico Beppe Iachini si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it nel corso dell'evento Palermo Football Conference.
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Intervista realizzata da Anthony Massaro

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it nel corso dell'evento Palermo Football Conference, Beppe Iachini ha raccontato il suo percorso professionale tra Palermo e Parma, entrambe compagini oggi candidate alla promozione in Serie A. Inoltre, l’ex allenatore di Sampdoria e Fiorentina tra le altre, ha parlato del suo incontro recente con Pep Guardiola, andando a sviscerare anche il lavoro del tecnico catalano in quel di Manchester con il City.

Il suo esonero nella stagione 2015/2016 è stato l'inizio della fine per l'U.S. Città di Palermo?

"Quando me ne sono andato via il Palermo in quel momento era salvo. Era il mio terzo anno ed avevo fatto di tutto per far sì che la squadra restasse in Serie A. Poi su quello che è successo dopo non saprei, ci saranno state problematiche che hanno fatto sì che la squadra perdesse terreno. Sono felice di aver riportato in massima serie il Palermo valorizzando tanti giovani e di aver fatto il record di punti. Per questo ringrazio ancora giocatori, staff, società e tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questa impresa. Io sono arrivato quell'anno in Serie B a stagione in corso quando i rosanero erano tredicesimi e non è mai facile subentrare vincendo subito. L'anno seguente abbiamo fatto la A andando a vincere anche partite importanti vincendo a San Siro contro il Milan o facendo prestazioni d'alto livello come a Napoli. Sono davvero felice di aver fatto così bene a Palermo perché mi sono sempre trovato bene qui sia da giocatore sia da allenatore. Ho un rapporto speciale con questa città ed i tifosi che mi hanno sempre voluto bene".

La sua ultima esperienza in panchina è stata a Parma che quest'anno gioca per i "piani alti". Come valuta il cammino dei ducali quest'anno?

"Quando sono arrivato io c'erano tanti problemi. Con tanti giovani in squadra forse quell'anno il rischio era più retrocedere che mancare la promozione. Anche se comunque erano stati accumulati 49 punti e con una cifra simile si sono fatti i playoff l'anno scorso quindi non è che erano pochi. Io sono arrivato a dicembre, forse troppo tardi per arrivare più in alto. Il progetto del Parma era quello di continuare attraverso un percorso più lungo, io l'anno dopo volevo affiancare in questa squadra, formata prevalentemente da giovani, alcuni calciatori più d'esperienza in modo da poter puntare direttamente alla promozione. Non è un caso che lo scorso anno il Parma abbia cominciato il campionato con un po' di difficoltà, poi nel finale la squadra si è ripresa dopo un anno di lavoro. Questo è il secondo anno di Fabio Pecchia e sta riuscendo ad ottenere da subito dei risultati, anche grazie alla crescita di alcuni giocatori che, appunto, due o tre anni prima erano troppo giovani. Ora hanno alle spalle qualche campionato e, insieme ad alcuni esperti, compongono una rosa competitiva con ottime alternative a livello numerico. Per me il Parma può competere per il vertice della categoria".

E' stato contattato da alcune società per ripartire con una nuova avventura?

"Ho ricevuto alcune chiamate da club sia di Serie A sia B però fare i nomi non è bello. Aspetto l'opportunità giusta, l'occasione adatta e nel frattempo mi aggiorno seguendo le partite del calcio italiano ma anche estero. Questo è il mio lavoro".

Ci racconta l'incontro con Pep Guardiola nel 2017 e cosa ne pensa della realtà Manchester City?

"A Manchester ci sono stato anche l'anno scorso per tre mesi, per migliorare l'inglese ed anche per trovare Pep che è un caro amico. Sono stato insieme anche ad altri colleghi. Guardiola è da tanti anni che ormai è lì. Ha costruito strada facendo un gruppo ed una mentalità importante. Ha una società che lo segue e che ogni anno cerca di migliorarsi con nuovi innesti adatti alle idee dell'allenatore. Lo scorso anno è arrivato un Triplete meritato perché parliamo di una delle squadre più forti in Europa. Merito alla società che ha permesso all'allenatore di costruire un progetto tecnico giusto".

Crede che mister Eugenio Corini abbia trovato la quadra per portare in alto il Palermo?

"La Serie B è un campionato duro, difficile e lungo. I valori non emergono subito, nelle prime giornate. Ci vuole pazienza. Ci sono neopromosse che partono con entusiasmo e ribaltano i pronostici mentre, viceversa, alcune squadre che partono favorite poi deludono le aspettative e non partono in maniera giusta. Direi che è il Palermo è partito bene, ha mantenuto Eugenio per il secondo anno consecutivo e la classifica parla chiaro. Anche grazie ai rinforzi che la società gli ha messo disposizione. Penso che i rosa abbiano tutti gli elementi per primeggiare in questo campionato, grazie allo splendido lavoro della società".

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