serie d

Giugliano-Palermo 0-1: rosa solidi e concreti, Felici firma l’ennesimo blitz esterno della stagione

A Mugnano i rosa riescono a prevalere sul Giugliano al termine di una gara di non semplice lettura. Pelagotti spegne le velleità dei padroni di casa, Felici li punisce firmando l'ennesimo gol da tre punti che manda in orbita la capolista....I

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di Leandro Ficarra

La capolista è ripartita alla velocità della luce.

Dopo lo stop interno contro il Savoia ed il pari insipido di Palmi, il Palermo di Pergolizzi riprende a correre da par suo. Declamando il verbo che più gli è proprio dall'inizio della stagione: vincere. Due successi consecutivi a fugare perplessità e mugugni. Prima i rosanero hanno regolato al "Barbera" l'ACR Messina, quindi hanno capitalizzato al massimo l'insidiosa trasferta di Mugnano contro il Giugliano. Due vittoria di misura che portano la firma, giovane e talentuosa, di Mattia Felici. Prestazione intensa, propositiva, brillante al cospetto dei ragazzi di Karel Zeman, performance solida, pragmatica e concreta contro l'ostica compagine campana.

L'avversario odierno era tutt'altro che morbido e arrendevole. Il Giugliano ha legittimato sul rettangolo verde referenze lusinghiere della critica e riscontro numerico in graduatoria. I campani hanno affrontato la capolista con piglio audace e buona dose di personalità, chiamando spesso Pelagotti a sfoderare interventi decisivi e non banali. Tuttavia, il Palermo ha gestito la gara con raziocinio ed oculatezza. Lottando con gagliardia ed umiltà quando le contingenze del match lo hanno richiesto, colpendo l'avversario con una cospicua dose di qualità e cinismo, tratto caratterizzante della capolista, congelando il risultato con relativa disinvoltura.

Pergolizzi ha confermato l'assetto tattico che tanto era piaciuto contro L'ACR Messina, relegando in panchina Ricciardo e puntando su un rombo anomalo, in grado di conferire equilibrio ed al contempo incisività. Lancini, al rientro dopo la squalifica, compone il tandem di centrali con Accardi, Doda e Vaccaro completano la linea a quattro sulle corsie. Martin detta tempi e tracce della manovra in zona nevralgica, Martinelli e Kraja intermedi, Ambro trequartista ed incursore a supporto di Santana e Felici. 

Pur se non a ritmi vertiginosi, il Giugliano è riuscito in più occasioni nel primo tempo a coniare trame geometricamente gradevoli e discretamente efficaci. Tre le chance create dai campani nella prima frazione, Liccardo e De Vena hanno testato la stoffa di Pelagotti dalla distanza, Orefice lo ha graziato calciando fuori da buona posizione. Il Palermo ha potenzialmente creato le premesse della pericolosità ogni qualvolta è ripartito distendendosi in verticale. Felici e Santana hanno sbattuto su Mola coniando una tripla occasione nel cuore del primo tempo. A dieci minuti dall'intervallo, l'incauta uscita del portiere di casa ha spianato la strada a Felici che ha mirato all'angolo basso in drop con il sinistro sbloccando il match. Sull'ennesimo acuto del classe 2001, il Palermo ha costruito il suo preziosissimo blitz esterno, giocando un secondo tempo oculato ed intelligente sul piano tattico.

In avvio di ripresa Santana ha sfiorato due volte il bersaglio, prima con un bel sinistro dal limite smorzato dalla difesa di casa, quindi con un bolide dai venticinque metri che Mola ha deviato in corner. Con grande coesione e compattezza tra i reparti ed una disciplinata gestione della fase difensiva, il Palermo ha disinnescato gli ardori dei padroni di casa non correndo oggettivamente rischi di rilievo. La girandola dei cambi su entrambi i fronti non ha mutato l'inerzia della gara né sconvolto sensibilmente equilibri e rapporto di forze sul terreno di gioco. In casa campana D'Ausilio ha rilevato Orefice, Manzo è subentrato poco dopo ad Alvino. Pergolizzi ha risposto con Langella e Ricciardo al posto di Kraja e Ambro.  Spazio per Terracino in luogo di Ruggiero nel finale, spicchio di match anche per Juan Mauri che fa rifiatare Santana in casa Palermo.  A parte qualche mischia convulsa, risolta con risoluto pragmatismo dalla difesa ospite, Pelagotti non deve più compiere parate degne di nota. Anzi è il Palermo a spaventare i padroni di casa con il solito Felici e l'ottimo Ambro che cerca la prodezza balistica da distanza siderale con Mola fuori dai pali. I quattro minuti di recupero mettono in evidenza saggezza e malizia della capolista nel giocare con il cronometro e blindare il risultato. Al triplice fischio le braccia al cielo sono quelle bardate di rosanero. Il Palermo incastona un altro prezioso e pesante tassello nel mosaico di un campionato fin qui eccellente. Al Barbera tra una settimana arriverà l'Acireale. Sfida d'alta quota e dal notevole coefficiente di difficoltà come recita la classifica. Fare  bottino pieno al cospetto della compagine acese significherebbe mettere una credibilissima ipoteca sulla promozione. 

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