mediagol palermo Giornale di Sicilia: “Testa, modulo e titolarissimi. La tripla svolta del Palermo”

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Giornale di Sicilia: “Testa, modulo e titolarissimi. La tripla svolta del Palermo”

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Dopo la virata sul 3-5-2, Inzaghi è tornato alla formula fantasia di avvio campionato. A pagare anche il lavoro sull’aspetto mentale e le ultime scelte di formazione
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Il Palermo vive il suo momento migliore della stagione e lo fa nel modo più convincente possibile: tre vittorie consecutive, nove punti in 270 minuti e una classifica che ora racconta di un gruppo tornato prepotentemente in corsa per la Serie A, distante appena due lunghezze. I successi contro Carrarese, Empoli e Sampdoria non sono solo numeri, ma la fotografia di una squadra che ha cambiato pelle sotto diversi aspetti.

La prima svolta è mentale. Dopo la delusione di Castellammare e le immagini di una squadra abbattuta, qualcosa si è rotto – e subito ricomposto. Il pareggio di Chiavari, con una rimonta sporca ma significativa, ha fatto da detonatore. Le critiche dei tifosi hanno avuto un effetto inatteso: invece di spaccare il gruppo, lo hanno compattato. Da lì il Palermo ha iniziato a giocare con maggiore fame e consapevolezza, come dimostrano il travolgente 5-0 alla Carrarese e la prova di forza esterna a Empoli, culminata nel 3-1 contro l’ex Dionisi. Anche contro la Sampdoria, pur senza goleada, è arrivata una vittoria di maturità, sofferta e gestita.

In questo percorso pesa molto la mano di Filippo Inzaghi, che ha ritrovato certezze tornando al modulo di inizio stagione. Accantonato il 3-5-2, il tecnico ha rimesso al centro il 3-4-2-1, valorizzando finalmente Palumbo sulla trequarti e affidando l’attacco a un Pohjanpalo sempre più decisivo. I numeri parlano chiaro: gol e assist per il primo, una raffica di reti per il finlandese, diventato il terminale offensivo imprescindibile. Ma il dato più interessante è l’equilibrio: il Palermo ora produce gioco sia sulle fasce sia per vie centrali, segno di una manovra meno prevedibile.

Parallelamente è cambiata anche la geografia dello spogliatoio. Brunori resta capitano, ma il suo impiego è drasticamente diminuito senza creare scossoni. La fascia è passata a Bani, leader silenzioso e protagonista di prestazioni solide, mentre Segre, pur senza gradi, continua a incidere con qualità e continuità. Una scelta forte, quella di Inzaghi, che ha dato segnali chiari sulle gerarchie e ha trovato risposte positive dal gruppo.

L’ultimo tassello riguarda la continuità di formazione. Basta esperimenti: il Palermo ora si riconosce in un undici stabile. Joronen è diventato una sicurezza tra i pali, decisivo soprattutto a Empoli. La difesa ha trovato equilibrio con Bani, Ceccaroni e un Bereszynski finalmente nel ruolo di braccetto destro, soluzione che ha risolto problemi evidenti di inizio stagione. A centrocampo Ranocchia è intoccabile, con Segre preferito a Gomes, mentre sulle corsie Pierozzi e Augello garantiscono spinta e affidabilità. Davanti, oltre al già citato Pohjanpalo, stanno emergendo segnali incoraggianti anche da Le Douaron.

Il Palermo non è ancora arrivato, ma ha imboccato la strada giusta. La sensazione, sottolineata dal Giornale di Sicilia, è che questa squadra abbia finalmente trovato testa, modulo e titolari. E nella corsa al vertice, ora, nessuno può più permettersi di sottovalutarla.