Rassegna Stampa
Giornale di Sicilia: “Dal primo posto al crollo, il Palermo corre a handicap”
Un Filippo Inzaghi così deluso non si era ancora visto da quando siede sulla panchina del Palermo. La sconfitta con la Juve Stabia ha lasciato un segno profondo e reso evidente la piega negativa che sta prendendo la stagione dei rosanero.
Dopo il trionfo sul Bari alla quarta giornata, che aveva portato i siciliani momentaneamente in vetta con 10 punti in 4 gare, l’entusiasmo si è via via trasformato in malcontento. Da quel momento, la squadra ha raccolto soltanto 9 punti nelle successive otto partite — un rendimento da parte bassa della Serie B — con appena due vittorie, tre pareggi e tre sconfitte.
Il periodo peggiore è arrivato dopo la sosta di ottobre: appena 4 punti in cinque match e una classifica che si fa pesante. Il distacco dal Modena è cresciuto, così come quello dal Monza, mentre nuove rivali come Frosinone, Cesena e Venezia si sono inserite nella corsa ai piani alti.
Il tecnico rosanero ha parlato più volte di “continuità”, sottolineando come proprio quella sia mancata dopo il roboante 5-0 inflitto al Pescara, vittoria che sembrava preludere a una ripartenza ma che si è rivelata solo un’illusione.
Al “Menti”, contro la Juve Stabia, il Palermo è apparso privo di lucidità e incapace di costruire gioco: un abisso rispetto alla brillantezza mostrata appena una settimana prima. Inzaghi avrà ora due settimane di pausa per riordinare le idee e recuperare energie, confidando nei rientri di Gyasi e Gomes, anche se dovrà fare a meno dello squalificato Ranocchia.
Le prossime sette partite, che chiuderanno il girone d’andata, saranno decisive: sulla carta, tutte abbordabili, ma servirà ritrovare lo spirito e l’intensità del Palermo di inizio stagione.
Il giornale sottolinea come il problema non sia solo tecnico o fisico, ma anche psicologico: la squadra sembra “sciogliersi” proprio quando inizia a ingranare. Che si tratti di vertigini da alta classifica o limiti strutturali dell’organico, la piazza attende una svolta per evitare di ritrovarsi, ancora una volta, a maggio a fare i conti con le occasioni perdute.
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