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Prestazione da leader per Jacopo Segre, autentico padrone del centrocampo del Palermo nella vittoria contro il Pescara. Quella che non doveva nemmeno essere la sua partita — Filippo Inzaghi aveva inizialmente scelto Gomes — si è trasformata in una prova maiuscola del vicecapitano rosanero, pronto a rispondere presente dopo l’infortunio del compagno, che resterà fuori almeno un mese.
L’assenza del francese consegna ora a Segre più spazio e responsabilità: finora Superpippo aveva alternato i due, ma da qui in avanti il numero 8 sarà un punto fisso della mediana. E lui non sembra temere la sfida: come sottolinea il quotidiano, quando la posta si alza, Segre “trascina i compagni”.
Contro il Pescara è arrivato anche un gol simbolico: il primo di testa dopo oltre venti mesi di digiuno, un tabù spezzato grazie al cross perfetto di Pierozzi, lo stesso giocatore a cui Segre aveva servito un assist di tacco nella sfida con la Reggiana.
Con due reti in campionato, il centrocampista ha già quasi eguagliato il bottino dell’intera stagione 2024/25. In maglia rosanero è arrivato a quota 16 gol, a un solo passo da Bombardini nella classifica dei centrocampisti più prolifici del club nel nuovo millennio. Il prossimo obiettivo? Il record dell’ex tecnico Eugenio Corini, che con il Palermo segnò 27 volte: difficile, ma non impossibile per chi, come Segre, ha fame di crescita e un forte legame con la piazza.
Oltre alla rete, sabato ha brillato per intensità: è stato il rosanero con più contrasti e più falli subiti. Il sistema di Inzaghi, basato su cross e rimesse laterali lunghe, esalta le sue qualità di inserimento insieme a quelle di Bani e Pierozzi.
Ora nel mirino c’è la trasferta di sabato contro la Juve Stabia, in uno stadio, il Menti, che evoca emozioni contrastanti: lì Segre aveva realizzato la prima rete stagionale, ma anche vissuto la delusione per la fine dei sogni promozione dello scorso maggio.
Con Gomes ai box fino a dicembre, il numero 8 dovrà sobbarcarsi gli “straordinari”. Alle sue spalle Vasic e Giovane cercano spazio, ma oggi Segre è l’uomo imprescindibile di Inzaghi, simbolo di un Palermo che vuole restare in alto e archiviare i passi falsi con Catanzaro e Monza.
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