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mediagol palermo Ex rosa, Rinaudo: “Il Palermo è una corazzata. Inzaghi? Una garanzia per la categoria”
LE PAROLE

Ex rosa, Rinaudo: “Il Palermo è una corazzata. Inzaghi? Una garanzia per la categoria”

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Le parole dell'ex direttore sportivo dei rosanero

Leandro Rinaudo ha concesso un'intervista a PianetaSerieB, parlando di Palermo e Cesena, essendo un ex di entrambe le squadre che si sfideranno sabato al Manuzzi.

Il Palermo è considerato la grande favorita per la promozione in Serie A. Dove può arrivare quest’anno?

“Il Palermo è una squadra forte, costruita con profondità per poter contare su ricambi capaci di risolvere ogni momento della partita, senza far rimpiangere i titolari. È un organico pensato per vincere: ha qualità tecnica, fisicità ed esperienza in diversi uomini chiave. Sicuramente è la favorita per il campionato. La Serie B non è mai scontata, ma è evidente che il Palermo sia una corazzata e abbia i pronostici dalla propria parte. Inoltre è guidata da un allenatore che rappresenta una garanzia per la categoria, per l’esperienza e la capacità di gestire il gruppo non solo dal punto di vista tecnico, ma anche morale. Le condizioni per la Serie A ci sono tutte”.

Già l’anno scorso, dopo il mercato di gennaio, il Palermo era tra le candidate alla promozione. Quali errori non dovrà commettere Inzaghi?

“Palermo è una piazza particolare, nel bene e nel male. Quando l’entusiasmo si accende, può diventare una marcia in più per squadra e allenatore. Per questo è fondamentale mantenere continuità nei risultati, come sta accadendo ora. Inzaghi è stato bravo fin da subito a toccare le corde giuste con l’ambiente e con i giornalisti. Lo conosco bene, avendo lavorato con lui a Venezia: è un tecnico attento ai dettagli, molto puntiglioso. Non cadrà nell’errore di pensare che sia tutto facile, sono certo che saprà trasmettere alla squadra la giusta tensione per restare concentrata”.

Parliamo del Cesena, grande sorpresa di questo avvio. Come giudica il lavoro dei bianconeri?

“Già l’anno scorso il club ha fatto un lavoro eccezionale, dal direttore sportivo al d.g. Corrado Di Taranto, fino a Michele Mignani, un allenatore che dà certezze importanti in categoria. La società ha scelto di dare continuità alla guida tecnica e ho visto una squadra costruita bene da Fusco, con giocatori esperti e giovani desiderosi di mettersi in mostra. Con la mano di Mignani sta nascendo un buon mix, in una piazza che vive di calcio ed è ambiziosa. I risultati si vedono, anche se non credo che possano avere la stessa continuità del Palermo, visto il diverso livello delle rose. In ogni caso hanno iniziato molto bene”.

La conferma di Mignani è stata un segnale di continuità. Sono rimasti anche giocatori come Shpendi e Klinsmann.

“Credo che siano rimasti soprattutto perché non si sono concretizzate determinate offerte. Se fossero arrivate proposte adeguate, il Cesena le avrebbe valutate, com’è normale che sia. Alla fine le trattative non si sono chiuse e i giocatori sono rimasti”.

Sabato che partita si aspetta?

“Sarà una gara aperta, tra due squadre in salute soprattutto dal punto di vista mentale. Si affronteranno a viso aperto: quando c’è entusiasmo, i giocatori in campo spingono sempre di più. Sarà anche un confronto tattico, ma penso che il Palermo, per profondità di organico, abbia qualcosa in più. Detto questo, può succedere di tutto: entrambe stanno dimostrando di essere protagoniste in un campionato che non smette mai di sorprendere”.

Lei ha giocato anche a Bari. I biancorossi hanno iniziato con difficoltà: su cosa deve lavorare Caserta?

“Bari è una piazza stupenda. Quando ci ho giocato ho respirato calcio ovunque. I tifosi sono meravigliosi e la storia è importante. L’anno scorso è stato un campionato travagliato, quello precedente ancora di più, e oggi si fa fatica a trovare la giusta quadra. Ma sono certo che Magalini e Caserta, professionisti seri, sapranno cosa fare. In momenti come questo serve calma, che è la virtù dei forti. I valori ci sono, sia nella dirigenza che in campo. Con pazienza usciranno da questa situazione”.

Ha citato il Venezia. Secondo lei il difficile avvio è legato più alla retrocessione o al mercato con diversi addii?

Per me il Venezia è una squadra forte, con valori importanti, allenata da un tecnico di livello per la Serie B. Non è però strutturata come il Palermo. Serve tempo per trovare la giusta alchimia tattica e tecnica in base alle richieste di Stroppa. Antonelli ha fatto un lavoro straordinario: ha risolto una situazione finanziaria complicata, ha vinto la B due anni fa e in Serie A ha lottato fino all’ultimo per la salvezza. Mi è dispiaciuto per la retrocessione, anche perché Di Francesco l’avrebbe meritata per quanto aveva espresso. La squadra è importante, giovane e con qualità. Con il tempo uscirà fuori il vero Venezia, grazie alla guida di Antonelli e Stroppa, che anche lui è una garanzia per la categoria”.