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Di Napoli-Mediagol: “Coronavirus, ho la mia idea. Palermo, Foschi e la rivolta dei tifosi! Tutto sulla favola Messina e la nuova Inter. Zamparini? Qualcuno si arrabbierà…”

Mediagol22

"Bilancio della mia carriera? Sono maturato un po' troppo tardi calcisticamente. Per le mie qualità potevo certamente ambire a qualcosa di più, anche se la mia carriera è comunque stata molto gratificante, condita da ben 600 presenze tra i professionisti, di cui la metà in Serie A. È  stata una parabola professionale intensa e più che dignitosa, ma potevo sicuramente dare di più. Chi si accontenta gode, si dice così. L'amaro epilogo societario del vecchio Palermo? So che farò arrabbiare tante persone, ma ammetto che a Maurizio Zamparini personalmente devo molto. L'ex patron rosanero ha dato tanto al calcio italiano, non soltanto al club di Viale del Fante ed al Venezia. A Palermo ha portato giocatori straordinari ed il club rosanero ha stazionato a lungo ai vertici del calcio italiano. Io credo che per eccessivo amore nei confronti del calcio e del Palermo che considerava una sua creatura ad alti livelli ha voluto continuare un percorso quando ormai era il momento di fermarsi e passare la mano a qualcun altro. L'emergenza Coronavirus genererà una serie di fallimenti anche nel calcio, ma il vecchio Palermo può essere un esempio del fatto che esistevano situazioni di crisi anche pregresse in Italia. Non mi sento di condannare Zamparini come uomo, perché a mio avviso ha fatto grandi cose nel calcio. Ritengo che avrebbe potuto evitare di portare la vecchia società rosanero a questo infausto epilogo, ma sono sicuro - conoscendolo come persona - che abbia fatto di tutto affinché ciò non avvenisse e alla fine abbia dovuto arrendersi".

Mia esperienza al Palermo? È stato un peccato perché avevamo una grande squadra che, con tutte le difficoltà, poteva ambire alla promozione diretta che però è arrivata soltanto l'anno successivo. Ho vissuto tanti momenti memorabili nel capoluogo siciliano. Ad esempio, ricordo quando ci fu una scossa di terremoto mentre eravamo in hotel e scendemmo tutti in strada. Il flash che più fatico a dimenticare, forse il più bello, a cui oggi ripenso con brividi ed emozione, riguarda quel famoso Palermo-Lecce, in cui io pensavo di giocare l'ultima mia gara in maglia rosanero, avevo praticamente già firmato con l'Atalanta, e dopo il match deciso da una mia doppietta con un secondo gol di pregevolissima fattura ci fu praticamente una rivolta dei tifosi che non volevano assolutamente che partissi. Rino Foschi mi disse "Se ti cedo posso venire a Bergamo con te". Il club orobico non accettò di buon grado questa situazione ed io rimasi a Palermo, ma ad agosto non mi fu rinnovato il contratto perché non ottenemmo la promozione in Serie A. Nonostante questo, nutro grande stima e simpatia per Maurizio Zamparini. È stato commovente anche il mio gol ad Ascoli che ci permise di continuare a sognare la Serie A, giocai quella gara anche con un dito rotto. Le belle partite disputate e gli aneddoti da raccontare sono tanti. Ho diversi amici a Palermo. È una città che mi mette allegria, sarà per il dialetto o per la fantasia e la spontaneità della sua gente. A volte fatico a capire come si possa insultare un meridionale o andare contro il Sud, forse chi lo fa non ha mai messo piede in città come Palermo o Napoli. Santana? È un giocatore straordinario fortemente legato alla piazza di Palermo, per questo ha deciso di tornarci a fine carriera in una categoria che obiettivamente non gli appartiene. La nuova società è forte e ambiziosa, con importanti progetti in prospettiva futura. Penso il club del duo Mirri-Di Piazza potrà dare grandi soddisfazioni ai tifosi rosanero. È una società che compie gradualmente ed in modo oculato i giusti passi, per cui auguro ai siciliani di tornare presto nel calcio che merita. Palermo deve essere felice e fiera perché ha un club solido guidato da persone competenti. Il percorso da allenatore compiuto da Zauli? Lamberto è un ragazzo divertentissimo, perché ha una simpatia innata e coinvolgente che pochi miei ex compagni di squadra hanno. Da calciatore ha raccolto molto meno di quanto meritava, ma purtroppo molto spesso diversi fattori condizionano le carriere. È un ragazzo straordinario e di grande qualità, per cui continuo a seguirlo anche da allenatore. L'ho seguito nella sua parentesi a Empoli nelle giovanili e adesso brillantemente alla guida della Juventus Primavera. È preparato e riesce a fare giocare bene la sua squadra, cercando di ottenere i risultati attraverso il gioco, impresa che non è affatto semplice. Insistere e pretendere i risultati attraverso il perseguimento delle proprie idee, che si prova a trasmettere ai propri giocatori, è un compito arduo e lui lo sta facendo molto bene. Sta dimostrando di poter fare ad alti livelli questo tipo di lavoro".