serie b

Cosenza-Palermo 1-1: rosa solidi ma poco brillanti. Nestorovski gol e rosso, finale a nervi tesi…

Palermo a sprazzi e fin troppo nervoso contro il Cosenza al San Vito: rosanero solidi ma poco incisivi, Nestorovski firma il vantaggio ma si fa espellere ingenuamente nel finale. Una sfortunata deviazione di Murawski origina il pari calabrese....

Mediagol2

 

Il Palermo resta in scia ma rimanda l'operazione decollo.  Al San Vito di Cosenza non è arrivato il tanto auspicato blitz esterno che avrebbe consentito agli uomini di Stellone di lanciare un deciso assalto alla vetta della classifica.

Un pari giunto al culmine di una partita intensa e spigolosa. Contesa di muscoli, nervi ed agonismo, tutt'altro che indimenticabile sotto il profilo squisitamente tecnico e della qualità del gioco espresso dalle due formazioni.

La prestazione dei rosanero è stata solida, attenta e ordinata ma nulla di più. Apprezzabili impegno ed abnegazione di tutti gli effettivi, sul piano dell'applicazione e della corsa in fase di non possesso, al fine di mantenere distanze ed equilibri tra i reparti, nonostante la marcata trazione anteriore dello schieramento proposto in avvio dal tecnico romano. Una sorta di temerario 4-2-4 declinabile in 4-2-3-1 in relazione ad intercambiabilità e dinamismo dei quattro davanti. Stellone ha provato a rendere regola una soluzione che solitamente ha utilizzato part-time in porzioni finali di gare da sbloccare o raddrizzare. Trajkovski, Moreo, Nestorovski e Puscas: tutti insieme appassionatamente. Con i primi due ad inventarsi esterni alti con licenza uno, il macedone, di tagliare dentro al campo, l'altro, l'ex Venezia, di fungere da terzo terminale boa. Alla coppia formata da capitano e bomber rumeno il compito di garantire profondità e peso specifico inthe box.

Nonostante la buona volontà del quartetto alla ricerca di dialogo e movimenti sinergici ed efficaci, l'azzardo strategico non ha implementato sensibilmente indice di pericolosità e proposta offensiva della squadra siciliana. L'emblema del potenziale in zona gol della compagine di Stellone si è dipanato nello sviluppo, lineare e proficuo, della trama che ha originato il vantaggio rosanero: la torre di Moreo che premia il taglio di Puscas, l'assist a rimorchio del bomber ex Inter che innesca la stoccata chirurgica di Nestorovski. Un bel trailer, non c'è che dire, purtroppo rimasto tale.  Infatti, nonostante più volte e per larghi tratti, in entrambe le frazioni, il Palermo abbia gestito inerzia e pallino del gioco, mai è riuscito a trovare fluidità, geometrie e risolutezza per calciare verso la porta di Perina. Vizi di misura, approssimazione, poca qualità e precisione in sede di impostazione e rifinitura.

Gli avanti di Stellone si sono cercati ma mai più trovati nel corso del match. Totalmente eclissata dalla sistematica crisi di indolenza la stella di Trajkovski, generoso ma macchinoso ed arruffone Puscas, intenso ma lontano dalla porta Moreo. Nestorovski ha avuto il merito di sbloccare il match ma è incappato in un'ingenuità clamorosa che gli è costata l'espulsione e la conseguente assenza forzata nella delicata sfida di Pescara.

Jajalo, come sovente gli accade, ha fatto pentole e coperchi dominando in mezzo al campo in entrambe le fasi di gioco. Il nazionale bosniaco ha schermato la retroguardia con il consueto vigore, ha sporcato con fisicità le giocate della compagine calabrese, dettando i tempi anche in sede di distribuzione della sfera con sagacia anche se non sempre con i giri giusti. Al netto della prudenza imposta da modulo ed interpreti nella circostanza, Rispoli ed Aleesami non hanno particolarmente brillato sulle corsie, Rajkovic e Bellusci, seppur non in giornata di grazia ed un po' nervosi, hanno retto l'urto con gagliardia e mestiere.

Brignoli ha fatto il suo, con un paio di parate puntuali quando è stato chiamato in causa. Il pari cosentino è da considerarsi un episodio piuttosto sfortunato: senza la fortuita deviazione di Murawski, il destro di Sciaudone sarebbe agevolmente risultato gestibile dall'estremo difensore rosanero. Tuttavia, è innegabile che il Palermo non ha mai dato la sensazione di poter conferire continuità e verticalità alla sua manovra, non creando di fatto mai le premesse per il raddoppio, né riuscendo a spaventare concretamente gli uomini di Braglia nella ripresa. Eccezion fatta per due acuti firmati Moreo allo scadere dell'interminabile recupero.  Dopo un primo tempo ordinario anche se non eccelso, il Palermo si è molto appiattito nella ripresa. Stessa cosa dicasi per un Cosenza che ha avuto il merito di provarci con un pizzico di intensità in più, generando un paio di folate con l'ex Embalo e sprecando una ghiotta chance con Tutino sul cui destro Brignoli è stato pronto a chiudere lo specchio in uscita bassa. Il pareggio è un risultato sostanzialmente giusto per quanto, poco, si è visto sul terreno di gioco su entrambi i fronti. Il Palermo non spicca il volo ma porta a casa comunque un punto utile alla causa ed alla sua classifica in ottica complessiva. L'eccesso di nervosismo di alcuni effettivi in casa rosanero, unitamente ad una direzione arbitrale fiscale e permalosa, ha generato una sequela di cartellini rovinosa in ottica futura. Bellusci, Rajkovic, diffidati ed entrambi ammoniti, così come Nestorovski, espulso nel finale, salteranno la delicata sfida che andrà in scena nel turno infrasettimanale contro il Pescara. Non ci sarà molto tempo per rimuginare né covare particolari rimpianti, Stellone dovrà prodigarsi alla ricerca di soluzioni alternative e credibili, al fine di opporre agli abruzzesi una formazione il più competitiva possibile. Urge ovviare all'emergenza, stringere i denti e continuare ad implementare la propria classifica. La corsa promozione si appresta a vivere il brivido dell'ultima curva prima di imboccare il tortuoso rettilineo che conduce al traguardo. Bisognerà commutare l'emergenza in spirito di gruppo e voglia di planare ben al di sopra dei propri limiti.