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Il Palermo di Filippo Inzaghi continua a sorprendere, mostrando una crescita costante in termini di solidità e flessibilità tattica. L’allenatore rosanero ha saputo trasformare la duttilità dei suoi giocatori in un punto di forza, dimostrando che cambiare spesso uomini e posizioni non significa mancare di identità, ma saper adattarsi con intelligenza alle situazioni.
Lo spirito di gruppo è uno degli aspetti più evidenti: la squadra risponde compatta, anche quando i singoli vengono spostati di ruolo. Alcuni esempi sono emblematici. Pierozzi si conferma uno dei più brillanti, alternandosi tra difensore e esterno basso, sempre con rendimento elevato. Peda, giovane ma già affidabile, ha guidato la retroguardia contro lo Spezia quando si è infortunato Bani, mostrando grande maturità.
Anche Palumbo e Diakitè incarnano questa versatilità: il primo agisce spesso tra le linee ma sa anche arretrare per legare il gioco, mentre il secondo, arrivato come terzino, è ormai utilizzato sia da “braccetto” nella difesa a tre che da esterno a tutta fascia. Gyasi, forse il più eclettico, ha ricoperto vari ruoli offensivi, risultando prezioso soprattutto in fase difensiva, mentre Le Douaron è considerato da Inzaghi un attaccante completo, capace di fungere anche da vice Pohjanpalo.
In vista della sfida con il Modena, Inzaghi ha lavorato molto sull’equilibrio tattico. In difesa mancherà Bani, out per circa un mese, e il tecnico sta valutando se confermare Peda o sperimentare una nuova soluzione con Ceccaroni centrale e Veroli a sinistra. Sulle corsie laterali, duello tra Diakitè e Gyasi a destra, con Augello intoccabile a sinistra.
A centrocampo, Gomes e Blin restano favoriti, ma Segre insidia una maglia da titolare. Davanti, il rientro di Pohjanpalo dopo gli impegni con la Finlandia dà respiro all’attacco, dove dovrebbero agire anche Palumbo e Brunori.
Non è esclusa, tuttavia, qualche sorpresa tattica dell’ultimo momento: Inzaghi, come sottolinea il quotidiano, potrebbe cambiare ancora qualcosa per sorprendere Sottil e il suo Modena di ferro.
In sintesi, un Palermo camaleontico, capace di adattarsi e reagire, che sta trovando nella flessibilità la chiave della propria identità.
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