LA PRIMA DI BALDINI

Catanzaro-Palermo 0-0: identità e coraggio, la firma di Baldini. Pari e buoni segnali

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PRIMO TEMPO - Il big match del "Ceravolo" tra Catanzaro e Palermo inaugura il nuovo corso di Silvio Baldini sulla panchina rosanero.

Monday night affascinante e di prestigio tra due delle pretendenti al salto di categoria nel girone C della Lega Pro che offre numerosi motivi di interesse.

Alba di un nuovo percorso, tattico e concettuale, per la formazione siciliana, che cerca nel carisma e nella statura professionale del tecnico ex Empoli e Carrarese le risorse utili a rilanciare le proprie ambizioni di vertice dopo il protrarsi della sosta natalizia causa Covid-19.

Palermo disposto sul manto erboso dell'impianto calabrese con il 4-2-3-1, marchio di fabbrica caratterizzante nella carriera dell'allenatore classe 1958.

Massolo tra i pali sii gioca la sua chance in luogo dello squalificato Pelagotti, Doda e Giron presidiano le corsie da laterali bassi, Lancini e Marconi formano il tandem dei centrali difensivi nel cuore della retroguardia. De Rose e Dall'Oglio cerniera di interni in zona nevralgica, Valente e Felici aculei del tridente offensivo completato da Luperini nella veste di trequartista incursore. Soleri funge da unico terminale di riferimento al centro dell'attacco.

Il 3-5-2  coniato da Vivarini in casa giallorossa è un mix di equilibrio, solidità e qualità. Catanzaro che getta subito nella mischia il nuovo acquisto Sounas a centrocampo, Biasci e Biarkason, altri volti nuovi, partono dalla panchina. Cianci e Vazquez guidano l'attacco.

Dopo quattro minuti, sugli sviluppi del primo corner del match, Welbeck scheggia il palo con un sinistro deviato dal limite dell'area.

Il Palermo si dispone con il baricentro molto pronunciato sul terreno di gioco: linea difensiva all'altezza della mediana e propensa ad accorciare in avanti, squadra corta ed aggressiva, con tridente offensivo e coppia di interni in pressione asfissiante sul primo possesso giallorosso. Ospiti che si prendono qualche rischio ma si muovono in maniera sincrona e scalano con i tempi giusti, riuscendo spesso a recuperare la sfera sulla trequarti avversaria e spezzando sul nascere ogni manovra calabrese. Vigoria e dinamismo non mancano ai ragazzi di Baldini, che peccano però di lucidità e precisione in sede di transizione e rifinitura ogni qualvolta imbastiscono la trama offensiva. Un bel taglio interno di Valente, ben lanciato da Soleri, è l'unico sussulto rosa in fase offensiva nella prima mezz'ora, ma l'ex Carrarese non riesce a dare la giusta forza al suo lob sull'uscita di Branduani.

Il Palermo è alto e audace ma compatto, coralità e sincronismi, in pressione sulla sfera e nelle letture difensive, sono puntuali ed efficaci. Il Catanzaro fa molta fatica a fraseggiare e costruire con limpidezza dal basso, spesso e volentieri i giallorossi sono costretti a forzare la giocata sul lungo, il Palermo è vigoroso ed in pieno controllo, marca una chiara supremazia territoriale, detenendo il pallino del gioco. Felici  è frizzante e crea non pochi imbarazzi sul binario mancino al suo diretto marcatore, tante i calci di punizione potenzialmente interessanti guadagnati dagli ospiti che non riescono però a trovare il guizzo giusto. Soleri fa a sportellate con i centrali calabresi ma viene ben domato dalla retroguardia di Vivarini, Valente non brilla particolarmente a destra, Luperini è abile in pressione e cucitura ma non trova mai il tempo dell'inserimento offensivo.

La prima frazione, intensa e combattuta ma priva di particolari emozioni, si chiude a reti bianche.

 

SECONDO TEMPO -  Ripresa che si dipana in avvio sulla medesima falsa riga del primo tempo. Palermo tonico, alto e reattivo, che denota ottimo piglio e rimarchevole personalità, bramoso di aggredire partita ed avversario. Desta buona impressione la coralità e l'armonia con cui si muove la squadra di Baldini sul rettangolo verde, la compagine rosanero è feroce in pressing, vorace nel recuperare la sfera e riproporsi, lesta e disciplinata a ricomporsi quando smarrisce le distanze. Seppur bravo a disinnescare alla sorgente la manovra avversaria, il Palermo pecca di fluidità e lucidità nella tessitura delle trame offensive. Manca qualità in rifinitura e la giusta cattiveria calcistica in fase di finalizzazione. Un'apprezzabile combinazione tutta di prima culmina nel cross teso e radente di Giron per Soleri, chiuso in extremis dalla difesa giallorossa. La boa scuola Roma eccede in altruismo, pescato da Felici alle spalle della retroguardia di casa, scegliendo la sponda per Luperini anziché calciar al volo  da buona posizione. Vivarini si gioca le carte Carlini e Bomabagi per Porcino e Sounas. Quindi c'è anche l'esordio in giallorosso di Tommaso Biasci che rileva Vazquez al minuto settanta.

Baldini risponde conferendo nuova linfa alla catena mancina: fuori Giron e Felici, subentrano Crivello e Floriano. Luperini riparte palla al piede ed ispira Soleri, destro secco in diagonale e palla non lontano dal palo di Branduani. Botta per Dall'Oglio costretto a lasciare il campo, lo rileva Odjer. 

Sussulto significativo al minuto settantasei: Luperini vede Branduani fuori dai pali e cerca il lob da cinquanta metri, bravo il portiere giallorosso a recuperare la posizione e alzare la sfera sopra la traversa. Baldini richiama Luperini e Soleri, ultimo scorcio di match per Damiani e Brunori. L'italobrasiliano addomestica docilmente un lancio di De Rose, protegge bene la sfera e incrocia prontamente con il destro non trovando la porta. Probabilmente l'occasione da rete più nitida su entrambi i versanti. I cinque minuti di recupero scorrono tra duelli gagliardi di muscoli e fisico in mezzo al campo, un forcing insistito ma sterile del Catanzaro che sortisce solo un paio di corner, qualche fallo figlio di stanchezza ed eccesso di foga che spezza il ritmo e lascia viaggiare il cronometro. 

Il triplice fischio sancisce la divisione della posta e Baldini esordisce con un pari nella sua seconda avventura sulla panchina del Palermo.

 

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